C’è davvero poco da festeggiare di questo 2020, allora vogliamo salutarlo con più entusiasmo del solito. In un anno che ci ha travolto con tantissimo tempo per leggere e spesso con pochissima voglia di farlo, i nostri consigli sono ancora più sentiti.
Siamo felicissimi di ritrovarci tutti insieme, virtualmente, per consigliarvi i libri che abbiamo amato quest’anno, nonostante tutto. E con le nostre bellissime facce.
Buon divertimento!
Hilary Mantel Lo specchio e la luce
Fazi
Consigliato da Zaidenoll
Si è conclusa quest’anno la trilogia che Hilary Mantel ha scritto intorno a Lord Cromwell, uscita in italia per Fazi editore. Sebbene questo terzo volume non abbia vinto il Booker Prize, come i precedenti, resta comunque a mio parere un capolavoro. Posso dire che Lord Cromwell tramite la Mantel, prima mi ha insegnato molte cose sulla vita e poi, mi ha insegnato come morire. Anche se per fortuna non è stato necessario, conservo il coraggio nel cuore.
Questo è il mio libro 2020 e vi consiglio caldamente di leggerlo.
Edmund De Waal Un’eredità di avorio e ambra
Bollati Boringhieri
Consigliato da Agata e la tempesta
Edmund De Waal, famoso ceramista, eredita dallo zio 264 netsuke, piccole sculture giapponesi, che stanno all’interno di una mano, scolpite in avorio o legno. La famiglia di De Waal affonda le proprie radici nella storia di una grande famiglia ebrea, gli Ephrussi, originari di Odessa, diventati banchieri e che, nel vecchio continente, avranno sedi a Parigi e Vienna. Charles vive a Parigi, dal suo salotto passa pure Proust e sembra essersi ispirato a lui per creare il personaggio di Swann della Recherche.
La storia dei netsuke corrisponde a quella di questa grande famiglia che vive sullo sfondo di un’Europa che si sta avviando verso due guerre mondiali che stravolgeranno la vita di milioni di persone, compresa quella degli Ephrussi e del loro impero. Vicenda bellissima e dolorosa, che ci fa riflettere anche su ciò che i nostri occhi vedono nei musei, su come le opere ci siano arrivate, sui mondi che ognuna porta con sé, sui “bottini di guerra” che hanno segnato la loro dispersione.
Menzione speciale, però, va anche a due scrittrici che ho amato quest’anno. Tove Jansson, che nel suo Libro dell’estate, ed. Iperborea, mi ha regalato l’immagine di una nonna alla quale vorrei assomigliare, se mai lo diverrò e Olga Tokarczuk, col suo Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, ed. Bompiani. Un romanzo che mi ha portata nel sud della Polonia, seguendo un’anziana insegnante di inglese, amante dell’opera poetica di Blake (da cui il titolo del romanzo) e degli animali, Janina Duszejko, che si trova improvvisamente al centro di una serie di omicidi. Un inno alla natura.
Hubert e Zanzim Peau d’homme
Glénat
Consigliato da Alberto
Quest’anno il mio libro più bello è un fumetto, non ancora tradotto in italiano (ma speriamo che non tardi troppo): Peau d’homme, pelle d’uomo di Hubert e Zanzim, una storia di identità femminile e maschile, di libertà e d’amore, messa in scena durante un medioevo borghese appena addolcito e molto ben documentato tratteggiato con un disegno preciso e stilizzato che non esito a definire geniale. Il più bel libro del mio 2020.
Sandro Veronesi Il colibrì
La nave di Teseo
Consigliato da Alex
Per il 2020, anno terribile ho scelto un libro che si intona perfettamente: Il colibrì di Sandro Veronesi. Che dire, bello bello.
Certo, ho un talento raro nello scegliere libri che mi strappano il cuore e lo riducono in una concassè che farebbe la gioia dei giudici di Masterchef.
Veronesi (non lo dico perché è pratese anche lui) ha un talento raro negli scrittori italiani contemporanei, quello di comporre con una prosa raffinata ed allo stesso tempo leggera, senza fronzoli inutili ma non asciutta. Ogni parola di ogni frase è lì dove dovrebbe essere. Niente di più e niente di meno.
Consigliato ma solo per momenti di felicità assurda, così da avere un impatto limitato.
Adesso devo leggere qualcosa di smodatamente allegro e che mi renda felice sennò andrà a finire che mi ci vorranno quintali di Prozac.
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Annie Proulx Avviso ai naviganti
Minimum Fax
Consigliato da Assia
Siamo un po’ tutti naviganti. Alcuni di noi anche un po’ naufraghi in questo 2020.
Siamo stati un po’ tutti Quoyle nella nostra vita, ed è per questo che il protagonista, in un primo momento, mi ha infastidita.
Quoyle ha tutti i requisiti per essere antipatico, ma compreso: da bambino vessato, a giornalista per caso precario e senza talento a Brooklyn, da marito per noia, tradito e abbandonato, a vedovo con due bambine a carico. Ma la sua vita è come la nostra, da disgrazie o fallimenti possono nascere occasioni e, così, il naufrago diventa navigante e trova il riscatto nella lontana, fredda e apparentemente inospitale Terranova in Canada, dove torna alle radici per ricostruirsi e con lui anche noi.
Arrivati alla centoquarantesima pagina dire addio a Quoyle dispiace. Sono certa che lo rincontrerò, tra qualche anno, perché questo è un libro che va riletto, quando saremo fuori e lontani dalla pandemia.
L’aver vinto il Pulitzer e il National Book Award è se volete un dettaglio in più.
Ivo Andrić La vita di Isidor Katanić
Bottega Errante
Consigliato da Burekeater
La vita scorre a Belgrado fra le due guerre, insieme alla Sava. La storia di un uomo ordinario imprigionato in una vita infelice che, aiutato dagli eventi, trova la forza di riscattarsi e di dare un senso nuovo alla sua esistenza.
Alcuni dicono che il nome del protagonista sia l’anagramma di “isti kao Andrić” ossia identico ad Andrić, e che sia quindi romanzo fortemente autobiografico. Un libro adatto ad un anno molto difficile.
Nella postfazione B. Stanišić scrive «l’inferno ha certamente una porta d’entrata ma Andrić non dimentica che i luoghi più terribili devono avere anche l’altra porta, quella di uscita».
Zeruya Shalev Dolore
Feltrinelli
Consigliato da Daria
Ancora una volta la mia passione per la letteratura israeliana non è stata delusa e Dolore di Zeruya Shalev si è rivelato un libro intenso e viscerale che mi ha coinvolta nella sofferenza fisica e interiore della protagonista, producendo però, in me, un effetto catartico.
Adrienne Rich Cartografie del silenzio
Crocetti
Consigliato da Doriana
Quest’anno potrei stilare una lunga lista di saggi consigli. Tra gli ultimi bei libri letti vorrei ricordare Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo, La classe di Christina Dalcher e Un tempo gentile di Milena Agus.
Non ho esitazioni, però, nell’indicarne uno in particolare come il mio libro dell’anno: Cartografie del silenzio di Adrienne Rich (Crocetti ed., 2020), una raccolta di poesie con testo a fronte composte tra il 1951 e il 1995, a cura di Maria Luisa Vezzali. Perché proprio questo libro è presto detto: perché nei momenti più difficili (e questo anno di momenti difficili ne ha avuti) solamente la poesia ha la capacità di lenire come il più efficace degli unguenti, di riconciliarmi con il mondo, di essere quiete del porto quando si sente il fragore dei marosi. I versi di Adrienne Rich però hanno qualcosa di più, perché suscitano una sorta di rispecchiamento e inaspettati sussulti di gioia. Ecco perché è il mio libro dell’anno.
Cartografie del silenzio
1. Una conversazione inizia
con una menzogna. E chiunque
parli la cosiddetta lingua comune avverte
lo spaccarsi dell’iceberg, la deriva
come impotente, come contro
una forza della natura
Una poesia può iniziare
con una menzogna. Ed essere strappata.
Una conversazione segue altre leggi
si ricarica con la propria
falsa energia. Non può essere
strappata. Ci si infiltra nel sangue. Si ripete.
Con la sua punta irreversibile incide
l’isolamento che nega.
Kurt Vonnegut Ghiaccio-nove
Mondadori
Consigliato da Elisa
Come per Mattatoio n. 5 con leggerezza e disillusione riesce ad affrontare problemi sempre attuali: dalla critica sociale all’introspezione, il rapporto con l’altro e il divino.
Difficile classificarlo in un genere, va letto e basta
Immanuel Kant Critica della ragion pura
Laterza
Consigliato da Francesco
La critica della ragion pura è forse il trattato filosofico più influente degli ultimi due secoli.
La critica alla metafisica tradizionale e la fondazione di una filosofia della scienza totalmente nuova, sono gli insegnamenti più importanti che Kant ci ha lasciato. Solo attraverso un’analisi minuziosa dei limiti della cognizione umana è stato possibile fornire le basi per una nuova, più solida, conoscenza scientifica.
Margaret Atwood I testamenti
Ponte alle Grazie
Consigliato da Giulia
Il sogno che si avvera: quando a più di 30 anni di distanza esce il seguito del tuo libro cult. Senza peraltro che deluda le aspettative.
Cesare Pavese Tra donne sole
Einaudi
Consigliato da Geno
Tra donne sole di Pavese è un libro folgorante. Scritto nel 1949, riesce a parlare di donne e a capire le donne, quelle di oggi del 2020, come nessuna scrittrice che abbia mai letto. Se non fosse per la mancanza di social media e smartphone, potrebbe averlo scritto Sally Rooney o Ali Smith; la trama quasi inesistente è solo un pretesto per raccontare pensieri.
Cavolo, Pavese ha descritto 70 anni fa un’esperienza esistenziale universale, sono sconvolta.
E poi mi viene in mente This mournable body della scrittrice zimbabwiana Tsitsi Dangarembga, un esempio tipico dei miei consigli/sconsigli, un libro faticosissimo di dolore infinito, quello del senso di inadeguatezza, della malattia mentale, della pressione sociale, della storia personale e di un intero popolo, di guerra, di colonialismo, di angosce incolmabili, qual è il mio ruolo, chi sono, posso essere amata, me lo merito, cosa si aspettano gli altri che io pensi, che io dica?
Ma quanto questi sentimenti, questi vuoti, sono universali, nella Torino del 1949 e nella Harare del 2020, e quanto invece sono diversi? quanto siamo abituate a guardare il mondo annegate e accecate dalla nostra cultura eurocentrica, dalla nostra bianchezza? quando impareremo che la nostra esperienza non è l’esperienza universale?
Al diavolo questo 2020 che continua a farmi dei cazziatoni cosmici, anche mentre me ne sto sul divano a leggere!
Lesley Lokko Cioccolato amaro
Mondadori
Consigliato da Giusy
In questo 2020 fuori dall’ordinario ho rispolverato un libro che mi sta molto a cuore che avevo letto più di 10 anni fa, al quale sono sentimentalmente legata perché è stato il primo regalo della mia amica Gen.
Mi innamorai di questo libro e a seguire ho letto altri romanzi di Lesley Lokko, ma devo dire che questo mi è rimasto nel cuore. Beh dopo 10 anni posso riaffermare che questo triplo romanzo rosa mi ha fatto riscoprire il piacere della lettura. Quando il lockdown si era abbattuto su di me come un sipario che mi ha separato dai libri (non so voi, ma io con l’avvento dello smartworking non sono stata in grado di leggere fino alla fine un solo libro!), finalmente Cioccolato Amaro ha rotto questo turpe incantesimo e sono arrivata all’epilogo. Tra Haiti, Los Angeles, Londra, Parigi, le tre protagoniste Laure, Ameline e Melanie mi hanno avvolto con le loro storie d’amore, di amicizia, di riscatto.
Sfogliando le pagine ingiallite, che cosa c’è di meglio da augurarvi per questo 2021? Che sia ricco di Amicizia, Amore e Vita!
J. K. Rowling Animali fantastici e dove trovarli
Pottermore
Consigliato da Jane
Anni fa mi approcciai agli audiolibri con molte riserve. Provai quelli gratuiti disponibili online, opera di pochi ammirevoli volontari. Li ascoltai a letto, mi addormentai dopo 2 minuti. Sul divano, tempo di resistenza: 5 minuti scarsi. Su una sedia. Rigida, senza schienale. In pratica uno sgabello delle torture. Quindici minuti e poi la mia testa prendeva a ciondolare. Avevo trovato un’ottima soluzione contro l’insonnia ma non un altrettanto efficace metodo di lettura.
Tornai dunque a carta e digitale, fino allo scorso mese, quando, complice la martellante pubblicità di una nota piattaforma, mi sono decisa a riprovare. Sono una donna facilmente manipolabile.
Questa volta ho posto tutta la mia fiducia nelle corde vocali di Pannofino e nell’antica affezione per Harry Potter, e ho cominciato con l’ascoltare Animali fantastici e dove trovarli. L’abbinamento è formidabile, la voce dell’attore italiano è il corrispettivo audio della burrobirra, avvolgente e calda. Il libro nulla ha a che fare con la sceneggiatura bruttina del film ma è la versione “originale” di uno dei testi scolastici dei maghetti britannici. Una sorta di saggio fantasy, una dettagliata descrizione delle numerose bestie che popolano il mondo magico. Molte che noi lettori già conosciamo, come la fenice o il basilisco, e molte altre tutte nuove, frutto della fertilissima fantasia della Rowling.
E mentre vi lascio questo consiglio audio, io mi ascolto «Il Quidditch attraverso i secoli», ve lo ricordate? La lettura preferita di Ron Weasley. Forza Cannons!
Raz Greenberg Hayao Miyazaki. Exploring the early work of Japan’s greatest animator
Bloomsbury
Consigliato da Lidia
Sotto la coltre di questa inguardabile copertina, che meriterebbe una avada kedavra grafico, è celato un tesoro di notizie e informazioni su Miyazaki, sulla sua formazione, le influenze di altri animatori giapponesi come Yasuo Otsuka e Yasuji Mori (oltre che Takahata!) e su quanto i film per cui è celebre eamato abbiano a lungo dimorato in altri progetti, da cui sono progressivamente emersi come una lunga sutura di idee.
Miyazaki non è facile: lo si capisce anche dalla smozzicata e pallida critica italiana. Ma riuscire a farsi anche solo un’idea della moltitudine di strati di cui ogni suo film è composto, è qualcosa che in potenza potrebbe richiedere una vita intera e uno studio senza fine.
Questo libro mi ha messa in ginocchio per due ragioni: profonda gratitudine la prima. Seconda, la complessa mole di informazioni, forse non facili da assimilare e comprendere davvero per chi non abbia almeno provato a realizzare un cartone animato fatto a mano, da chi non sa disegnare, per dirla chiara.
Greenberg è colto, diretto, offre un punto di vista non americano (come invece fa Susan Napier nel suo Mondomiyazaki. Una vita nell’arte) e non totalmente europeo. Per certi versi impietoso, straordinariamente distaccato dall’oggetto della sua analisi, cosa che conduce a una visione super partes senza eguali, non da fan e non da critico, ma da ricercatore, da cane da tartufo.
Inoltre è uno dei pochissimi ponti tra l’elitario giapponese e il popolare inglese.
È scritto molto bene, in modo scorrevole, si legge con piacere e facilmente, con occasionale necessità di ricorrere al dizionario anche per livelli bassi di anglofonia.
Astenersi perditempo.
Philip Dröge Terra di nessuno
Keller
Consigliato da Lorenzo
Cosa unisce Napoleone I, una vasca da bagno, lo zinco e un impreciso tratto di matita? La risposta è il Moresnet, un non-stato sorto per sbaglio e che per 100 anni ha creato grattacapi a non finire tra i sovrani e i governi di mezza Europa.
Il romanzo di Philip Dröge racconta la breve, talvolta spassosa, ma reale storia di questa landa contesa per un secolo da Belgio, Paesi Bassi e Prussia.
Tana French Il rifugio
Einaudi
Consigliato da Maga
Infinita tristezza e solitudine ecco cosa mi ha portato questo libro. Riflessioni su una società che ci costringe a raggiungere degli standard al di sopra delle nostre possibilità, quando tutto si regge su fragili equilibri come un gigante dai piedi di argilla.
Uno dei migliori letti quest’anno e forse uno dei migliori libri della amatissima Tana French.
Olimpio Talarico Cosa rimane dei nostri amori
Aliberti
Consigliato da Maise
In un anno strano, con una pandemia in corso e conseguente lockdown, si cerca più che mai quella che è la normalità, piccoli spiragli di vecchia quotidianità, per non entrare in un tunnel senza fine di ansie e paure. La mia medicina è stata rifugiarmi nella lettura, in particolare in questo libro letto durante il primo lockdown.
Cosa rimane dei nostri amori di Olimpio Talarico (edito da Aliberti) è un thriller ambientato in uno sperduto paesino della Presila, in Calabria. Nel giorno di San Giuseppe 1964 vengono assassinate tre persone, solo due dei cadaveri verranno ritrovati, con grande sgomento della cittadinanza. Circa vent’anni dopo verrà arrestato il presunto assassino, una persona conosciuta da tutti, insospettabile. Colpi di scena e flashback si susseguiranno in un borgo apparentemente tranquillo, dove gli equilibri tra gli abitanti verranno distrutti per sempre.
Susan Abulhawa Contro un mondo senza amore
Feltrinelli
Consigliato da Mamcoumba
Di quando ti trema la terra sotto i piedi. Di donne, di andare contro, di cercare di vivere e sopravvivere. Il romanzo che mi ha spiegato il popolo palestinese più di mille conferenze, attraverso la carne di una donna.
David Quammen Spillover
Adelphi
Leo Ortolani Cinzia
Bao
Consigliati da Manuela
In quest’anno schiacciato dalla pandemia non mi sembra di aver letto più o meno del solito, ma di aver percepito di più la temperatura emotiva di quello che leggevo. E dato che ho oscillato fra una mente occupata dal covid e il tentativo di distrarmi, anche il mio libro dell’anno porta le tracce di uno sdoppiamento e diventa due libri.
Spillover, comprato a gennaio, mi ha fatto compagnia nei primi tempi del lockdown. E, strano a dirsi, leggere di virus, salti di specie, epidemie e sintomi mortali in qualche modo mi tranquillizzava. Sarà perché la penna di Quammen è pacata e razionale, anche se avvincente; sarà perché dava una cornice narrativa complessiva e globale a quello che ci stava succedendo; alla fine mi sono ritrovata con una marea di conoscenze in più sull’ecologia dei virus e sul rapporto fra epidemie, modernità e globalizzazione e con un punto di vista nuovo e arricchito.
Cinzia è stata invece la mia (breve) fuga: i fumetti hanno infatti il solo difetto di farsi leggere troppo velocemente. E ho scoperto che questa volta Ortolani ha offerto il suo sguardo paradossale, straniato e profondamente umoristico a una storia sulla fluidità di genere, che gioca allegramente con tutti i pregiudizi e gli stereotipi e li scardina con una intelligenza rara. Mi ha portata in un mondo che conosco poco, mi ha fatto ridere da sola come una scema e mi ha lasciata con un senso di allegria e di libertà. E visti i tempi che viviamo è stato un dono prezioso.
Cixin Liu Il problema dei tre corpi, La materia del cosmo, Nella quarta dimensione
Mondadori
Consigliati da Marghe
Per questo 2020 non posso che consigliare vivissimamente la trilogia SciFi di Cixin Liu: Il Problema dei Tre Corpi, La Materia del Cosmo e Nella Quarta Dimensione. Ho usato proprio quest’ultimo titolo nella foto perché dei tre è decisamente quello più sorprendente e spettacolare. O meglio, è il punto culminante di una trilogia davvero affascinante, destabilizzante e del tutto inaspettata.
E’ veramente difficile riassumere la trama in poche parole a causa del lungo intervallo di tempo che copre e dei numerosissimi personaggi che si susseguono cercando di far fronte alla minaccia di una terribile invasione aliena. Sostanzialmente parla dell’umanità, di come evolve (o, a volte, regredisce) durante questo perenne stato di crisi che dura circa 450 anni; parla dell’universo e di quanto immenso, meraviglioso e spaventoso possa essere e soprattutto di quanto poco ancora sappiamo di tutto ciò che lo riguarda.E alla fine lascia con tante, tantissime domande e, almeno nel mio caso, con una sorta di spleen astronomico che difficilmente mi passerà e che mi porterà ad osservare il cielo con occhi nuovi, ma non certo meno stupiti.
Come ho già avuto occasione di dire, è stato amore dalla prima all’ultima riga.
Thomas Mann La montagna incantata
Corbaccio
Consigliato da Maria San
«Il mondo pareva chiuso in una gelida purezza, la sua naturale impurità era ricoperta, irrigidita nel sogno di una fantastica magia di morte».
Siamo circa a pagina 300 della Montagna Incantata di Thomas Mann e, dopo aver letto questa frase, mi si è fermato il respiro. Ho percepito sensorialmente l’incanto che stavo vivendo nel leggere questo libro. Un libro fondamentale per comprendere la vita, la storia, l’evoluzione politico-culturale e scientifica della MittelEuropa degli inizi del 900. Siamo di fronte ad un cambiamento cruciale nella storia. È un’epoca di ampie riflessioni rivoluzionarie. Dallo sviluppo della psicologia e la psicoanalisi, ai movimenti politici che concretizzano parole come massa, partito, violenza, terrore, liberalismo, democrazia.
Il protagonista del libro è il giovane Hans Castorp, raffinato e di buona famiglia borghese, “che non ha ancora salde radici nella vita”. Insieme a lui troviamo i vari pazienti del sanatorio dove Hans arriva in visita al cugino pensando di passare due settimane estive per poi alla fine fermarsi per anni. Il tempo si ferma nella Montagna Incantata. Il tempo è il vero protagonista di questo romanzo. Un tempo dilatato e impalbabile. Con il tempo e l’aria rarefatta caratteristica dell’ambiente delle Alpi svizzere assistiamo al rarefarsi della vita di Hans che sarà scossa alla fine da un evento epocale che pur nella sua drammaticità è come se lo riportasse in vita da questo incantato torpore di cui anche noi rimaniamo avvolti.
È stato un anno, il 2020, di bellissime letture: Vita e Destino, Martin Eden, La Peste, Autunno, La linea del colore, ma ho scelto questo perché in questo anno scioccante per tutti noi, chiusa in casa in lockdown mi sono sentita come Castorp nella sua sospensione del tempo e della vita. E leggere di questa montagna meravigliosa è stato come allontanarmi dalle quattro mura casalinghe e passeggiare insieme a Castorp in questo luogo incantato.
James Joyce Ulisse
Mondadori
Consigliato da Miriam
Aprile 2020: il mondo si chiude e si ritrae per sfuggire alla pandemia. Quello dell’Ulisse mi si dischiude, finalmente, preteso da un tempo maturo, il tempo del mio personale bozzolo, forzato ma grato, in un isolamento di milioni di bozzoli.
È un immenso labirinto, questo è chiaro, un ciclopico sedimento collettivo sussunto in gesto e pensiero di individuo. Mi ci sono addentrata con la lucida libertà di chi non mira ad arrivare al centro, di chi non ha irrealistiche pretese di massima penetrazione interpretativa; ho seguito senza resistenza, ma con rinnovata complicità, le curve inaudite e i movimenti tortili di quelle 18 funamboliche costruzioni stilistiche, spinte all’estremo dell’espressività simbolica e dell’esercizio pirotecnico, prolifiche di sapidissimi nonsense e di foschi addensamenti di humour nero, di lirismi di maniera e visionarietà purulente di grottesco.
Virginia Woolf stroncò “Ulisse” con lapidario disprezzo, bollandolo come “opera di una persona ineducata”; per quanto amore io nutra per lei, nel piccolo della mia coscienza, dissento recisamente.
In ogni caso, giudicate voi.
Giorgio Fontana Prima di noi
Sellerio
Consigliato da Mrs JRR
L’ultima presentazione dal vivo a cui ho assistito prima del lockdown (ho la copia con dedica!), e il libro che mi ha accompagnato nell’ultimo periodo inconsapevolmente normale.
«Un mostro sta per divorarci. Ma se crede al mostro, può credere anche alla spada che lo uccide». Il mostro è la guerra, che accompagna tutte le generazioni della famiglia Sartori, crudele incarnazione della Grande Storia che si intreccia con la piccola storia privata dei protagonisti. Dalla prima guerra mondiale di Maurizio alla seconda dei suoi figli, dagli anni di piombo alle guerre personali con un incompreso desiderio di riscatto dell’ultima generazione.
Un libro letterario, anche filosofico, e molto “russo”: la letteratura deve aspirare alla conoscenza o alla bellezza soltanto? Quanta sofferenza, e al contempo quanto splendore, quanta profondità possono toccare le parole.
In fondo, anche noi siamo in un periodo difficile, e possiamo trovare conforto in un libro.
Ta-Nehisi Coates Il danzatore dell’acqua
Einaudi
Consigliato da Nat
Ambientato nella Virginia dell’Ottocento , nella piantagione di Lockless Il danzatore d’acqua racconta la storia di Hiram Walker, figlio meticcio di uno schiavista. Ta-Nehisi Coates mischia un fedele e documentato racconto del periodo schiavista in cui il «grande baratro separava la Qualità dalla Servitù» con doti magiche e salvifiche.
E’ la storia di una ribellione, di un riscatto reso possibile nel momento in cui non dimentichi e porti con te la storia degli antenati.
«Ricordare, amico. Perché è la memoria il cocchio, è la memoria la via, è la memoria il ponte fra la dannazione della schiavitù e la benedizione della libertà».
Daphne Caruana Galizia Di’ la verità anche se la tua voce trema
Bompiani
Consigliato da Nikita
Vivendo a Malta e facendo la giornalista, non potevo non leggere questo libro che raccoglie tutti gli articoli di Daphne che svelano la corruzione imperante sull’isola
Una denuncia secca, un esempio di giornalismo investigativo di alto livello, che le è costato la vita, quando il 16 ottobre 2017 l’auto su cui viaggiava è saltata in aria. Un libro complesso che trasuda emozioni, e dal quale emerge possente la figura di questa donna tenace nel perseguire una veritá che fa riflettere, spesso, sul significato della democrazia oggi.
Laura De Benedetti Il giusto mondo
StreetLib
Consigliato da P@P
In un anno di letture che mi hanno raramente entusiasmato, mi ha molto colpito Il giusto mondo, di Laura De Benedetti, un giallo distopico in cui tutta la realtà è declinata al femminile.
Nel “giusto mondo” l’ordine delle cose a cui siamo abituatE è completamente rovesciato. Qui comandano le donne e gli uomini portano il caffè. Sono le donne ad occuparsi delle “cose serie” perché gli uomini sono ritenuti emotivi e inaffidabili, romantici e lagnosi. L’esperimento interessante è non tanto o almeno non solo il rovesciamento dei ruoli, quanto la reinvenzione del linguaggio. Ed è proprio il lavoro che De Benedetti fa sul linguaggio che ti fa saltare sulla sedia ogni volta che leggi qualcosa come: “Aveva quattro figliE: due maschi e due femmine.” Leggi e ti sembra di non capire, perché l’uso del “femminile inclusivo” ti costringe a ridefinire tutte le categorie codificate.
Una delle frasi che mi ha colpito di più viene pronunciata da un uomo che, interrogato dalla polizia in merito ai suoi rapporti con la vittima, racconta: «Ieri sera lei ed io eravamo andatE al cinema». Da ogni capitolo, da ogni frase, da ogni parola si affaccia un punto di vista rivoluzionario che è la vera forza del romanzo al di là dell’intreccio e della risoluzione finale.
Consigliato a tuttE, specialmente agli uomini.
Fedor Dostoevskij I demoni
Garzanti
Consigliato da PiHisoka
Credete sia possibile re-innamorarsi infinite volte di uno stesso autore? E di uno stesso autore russo? Decisamente sì.
I Demoni di Dostoevskij ha accompagnato quest’ultimo mese dell’anno con pagine gelide e buie come l’inverno, alternate ad attimi di una intimità tale da lasciare sospesi.
Tra il sogno, i tormenti interiori, gli scontri politici, la voglia di rivoluzione e l’attesa di un nuovo giorno per l’umanità intera, i Demoni che ci portiamo dentro ci mettono a nudo e intrecciano avidamente i nostri destini.
Stephen Markley Ohio
Einaudi
Consigliato da Polimena
Bill, Stacey, Dan e Tina, i quattro protagonisti del libro di Stephen Markely – tradotto per Einaudi da Cristiana Mennella – galleggiano nello squallore della cittadina di provincia di New Caanan in Ohio. I quattro costituivano un gruppo di amici molto popolare al liceo, assieme a un quinto ragazzo, l’eroe di guerra Rick Brinklan.
Il libro si apre nel 2007, con una Memorial Day Parade in onore della bara vuota di Rick, soldato eroe che si immola agli ideali guerrafondai dell’America post 11 settembre, una parata in puro stile Usa, con tutto il contorno di bandiere, armi, giubbotti e striscioni pro Desert Storm. Gli amici più stretti non sono lì ma nel 2013, sei anni più tardi, si ritroveranno per caso in una giornata di incontri occasionali e scontri e rivelazioni. Il perfetto e brillante futuro che sembrava attenderli il giorno in cui tutti e cinque si misero in posa per la fotografia dell’ultimo ballo scolastico, si mostra in tutta la sua decadente vacuità. Nell’aria di New Caanan aleggia un senso di disillusione, di opportunità perdute, di crudeltà inutili, in un crescendo di suspense e violenza.
Ohio è un romanzo giallo che racconta un’America in declino industriale, arrugginita e ventosa, piena di astio e di droga e di vite sprecate. Un libro che, pur senza intenti politici, aiuta a comprendere le ragioni di quella parte degli Stati Uniti che ha portato al potere Trump nel 2016. Non mi stupirei di vedere presto una serie tv.
Super consigliato.
Non posso dimenticare Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo, vincitore del Booker Prize 2019 consigliato da Gen nel 2019 in lingua inglese e solo da poco uscito nella traduzione italiana per le edizioni Sur. Un libro intenso, illuminante e pure divertente, che ho amato moltissimo e senza dubbio una delle migliori letture del 2020.
Bernardine Evaristo Ragazza, donna, altro
SUR
Consigliato da Puglissima
Quest’anno il mio consiglio è Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo, vincitore del Man Booker Prize 2019 (insieme a I Testamenti di Margaret Atwood) ed. Big Sur.
Con un ritmo veloce e all’apparenza allegro si sviluppano e si intrecciano le storie di dodici donne, nere o miste, diversissime e a volte opposte tra loro. Storie di amicizia, di successi, di amori, di madri, di figli, di abbandoni e di ritrovamenti.
C’è tutto in questo libro al femminile e femminista ed è assolutamente da leggere.
Già consigliato da Gen nell’edizione 2019 del CMLF ora che è in libreria nella traduzione italiana non ci sono davvero più scuse.
Mark Z Danielewski Casa di foglie
66th and 2nd
Robert Kirkman e Lorenzo De Felici Oblivion song
Delcourt
Consigliati da Snailhand
Per concludere il 2020, così rilassante, lineare e per nulla apocalittico, non posso che consigliare qualcosa di rilassante, lineare e per nulla apocalittico, ossia il romanzo Casa di Foglie di Mark Z. Danielewski e il fumetto Oblivion Song di Robert Kirkman e Lorenzo De Felici.
Nel primo, Truant ritrova un manoscritto in cui Zampanò descrive il documentario in cui il fotografo David Navidson documenta la vita della propria famiglia nella nuova casa. Casa che ha qualcosa di strano, misure interne ed esterne che non combaciano, corridoi che compaiono dal nulla… Stampa, impaginazione e narrazione seguono di pari passo la follia della storia, l’intreccio dei tre livelli narrativi e le vite dei protagonisti, quindi tenetevi pronti a capitoli letteralmente labirintici, note che portano a note che rimandano ad altre note, codici, parole in alfabeto Morse, appendici (apparentemente) senza senso, frasi che si stringono, si allargano o si perdono nel vuoto. E tenete uno specchio a portata di mano, non solo per guardarvi le spalle…
Oblivion Song si svolge dieci anni dopo la “Trasposizione”, misterioso evento durante il quale una fetta di Philadelphia è scomparsa in una dimensione aliena, portando con sé gli abitanti. Molti sono stati recuperati, grazie a Nathan Cole, brillante scienziato che ha scoperto come passare da una dimensione all’altra, ma altri rimangono dall’altra parte, e non tutti vogliono o possono tornare indietro.
Menzione speciale per la straordinaria trilogia fantascientifica di Cixin Liu, consigliata da Margherita.
Thorkild Hansen Arabia Felix
Iperborea
Consigliato da Daniele Vhreccia
In un anno così tribolato, durante il quale è stato difficilissimo spostarsi ed è pressoché impossibile viaggiare, per farlo, Din Djarin, The Child ed io abbiamo usato lo strumento a noi più congeniale: la Forz…ehm, i LIBRI! I libri, dunque: siamo rimasti affascinati, tanto da raccomandarvelo caldamente, da “Arabia Felix” di Thorkild Hansen, edito da Iperborea. Hansen riporta la storia romanzata, ma molto ben documentata, della spedizione scientifica danese che nel 18° secolo partì alla volta dello Yemen, ovvero l’Arabia Felice.
Seguiamo i quattro protagonisti nel loro viaggio carico di sogni, speranze ed ambizioni fino a scoprire che la loro storia è la storia di ognunə di noi, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo si viva.
Petina Gappah Oltre le tenebre
Guanda
Consigliato da WizzyLu
«Ecco come portammo via dall’Africa il povero corpo straziato di bwana Daudi, il dottor David Livingstone, affinché potesse attraversare il mare ed essere seppellito nella sua terra». Inizia così il racconto di Oltre le Tenebre, sulla spedizione dell’esploratore inglese, partito per l’Africa nel 1866, e che aveva dedicato gli ultimi anni della sua vita alla spasmodica ed incessante ricerca delle mitiche sorgenti del Nilo.
La sua ossessione per trovare le fonti del Nilo, era del tutto incomprensibile, per Halima, la narrante del romanzo. «Un fiume scorre e continuerà a scorrere- a che cosa serviva ammazzarsi di fatica per trovarne la fonte?», continuava a ripetere. Una ricerca che, comunque, non trovò pace nemmeno quando Livingstone, ormai malato e a corto di provviste, venne raggiunto dal giornalista americano Stanley, inviato in suo soccorso, dopo che per tre anni se ne erano perse le tracce. Livingstone, invece, decise testardamente di proseguire, incontrando la morte a Chitambo nel 1873. Furono i suoi 69 fedeli servitori africani a portarne il corpo, per nove mesi e per più di mille miglia, fino a Zanzibar, sulla costa, da dove avrebbe intrapreso il suo definitivo ritorno nella madrepatria.
Nel ripercorrere l’ultimo rocambolesco viaggio della salma di Livingstone in terra africana, Petina Gappah dà voce a chi nella storia non ne ha mai avuta, integrando la storia che tutti conosciamo, scritta dagli occidentali, con altri punti di vista finora mai presi in considerazione. Fa riflettere sulle conseguenze disastrose dell’attività missionaria di epoca vittoriana. Le tenebre, a cui si riferisce il titolo, è il realistico resoconto di un viaggio con un cadavere, che scatena invidie, gelosie e rancori, ma fa emergere anche solidarietà e umanità.
Quanta beltà, letteraria e umana.
Que viva i Russə
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Siempre!
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❤️🌷
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Tutti insieme siamo sempre una bomba 🤩
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Il post più atteso dell’anno. Tutti insieme siete più che una bomba.
Io, come al solito, ho preso diversi appunti (Burekeater, Lorenzo, Marghe, Maria San, Nikita… vabbè, troppi).
Buone feste!
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Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta! tanti i libri che mi interessano. Bravissim* a tutt*
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sto leggendo Ohio, mi piace moltissimo. (non sarà il mio libro dell’anno?)
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