Per Philip Roth “l’uomo che invecchia se ne va nei boschi” dove la foresta è l’ultima tappa sulla strada della vita. Il vecchio che si siede sotto un Albero “rinuncia al tumulto autobiografico”. Ora che è finita la competizione con la vita, ora, calmatosi “entra in competizione con la morte”. Ammiro Roth fino a sfiorare... Continue Reading →
Proust sotto l’ombrellone?
Esistono i libri della vita, anzi, il libro della vita. Quello che leggi e accompagna tutti i tuoi IO che si susseguono nel corso della tua esistenza. Per me è sicuramente La Recherche (vi prego non prendetemi per un’intellettuale: ho una passione smodata per Bill Bryson, i gialli svedesi e Il centenario che saltò dalla... Continue Reading →
La via di Schenèr
Qualche tempo fa, leggendo Le antiche strade di McFarlane, provavo una profonda invidia/ammirazione per gli anglosassoni, sia per il loro territorio, in cui è ancora possibile percorrere lunghissimi tratti di antichi tratturi senza incorrere in una selva di divieti e sbarramenti (vedi Sentiero luminoso di Wu Ming ) sia (soprattutto) per la leggerezza di scrittura... Continue Reading →
#5libri (coltissimi) sul camminare
Escono in continuazione guide e guidine a sentieri e percorsi escursionistici, ma quelli che presento qui sono qualcosa di più: si tratta di divagazioni sull’arte del camminare, il cammino come esercizio essenzialmente filosofico, spirituale, meditativo. D’altra parte è primavera e nel bosco dietro casa parte un sentiero che mette il prurito alle gambe, perché ci... Continue Reading →
#5libri resistenti
Ho letto centinaia di pagine di diari, lettere e racconti partigiani per scrivere le mie passeggiate resistenti, spesso soffocando in un mare di retorica. Nella sterminata produzione che ha seguito la guerra civile italiana (scusate, ma più ci penso, e più mi convinco che la definizione di Claudio Pavone sia l’unica accettabile) sono pochini i testi che si... Continue Reading →
L’ultimo amore di Baba Dunja
Voglio essere Baba Dunja. Voglio diventare un'anziana signora che parla con i fantasmi dei galli morti, e con quello del marito, finalmente gentilissimo. Non credo però mi piacerebbe vivere a Cernovo, un sobborgo di Cernobyl, o passare mesi in una prigione ucraina con l'accusa di omicidio. Ma questo non preoccupa Baba Dunja, e quindi, a... Continue Reading →
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