#5libri dopo On the Road

David Eggars “L’opera struggente di un formidabile genio”

Dave si trova orfano a vent’anni con un fratello piccolo da gestire. Vende la casa di famiglia e parte per un viaggio che li porterà in giro per la California, in cerca di una nuova casa, in un’avventura in cui il fratello maggiore diventa padre e madre del minore con tutte le paranoie del caso. In fuga da assistenti sociali, dal  compatimento altrui e da piagnistei vari i due vanno incontro alla vita adulta. Una storia autobiografica affascinante e bizzarra, candidata al Pulitzer “non fiction” 2000 che è una risposta irriverente e sovversiva al lutto.

Michael Zadoorian “In viaggio contromano”

Vecchi e malati Ella e John, dopo una vita passata insieme, decidono di mandare al diavolo figli ansiosi, medici e scocciature varie per godersi insieme quel che resta de giorno. Saltano sul loro vecchio camper e attraversano gli Stati Uniti lungo la Route 66, toccando città, incontrando persone, bevendo e mangiando tutto quello che è vietato. Un inno alla strada e alla libertà.

Nik Cohn “Broadway. Storie dal cuore del mondo”

Intenzionato a fare il giro del mondo Nik Cohn viene convinto da un amico a percorrere la Broadway: un mondo nel mondo. Armato di una vecchia macchina da scrivere e con un tassista russo appena arrivato a NYC per compagno, Cohn parte dalla Battery in direzione Bronx. Tra incontri con gente di tutti i tipi, etnie e nazionalità, avventure e bevute, il libro è un giro del mondo in ottanta isolati.

Julio Cortázar e Carol Dunlop “Gli autonauti della cosmostrada”

Elogio della lentezza, questo viaggio da Marsiglia a Parigi a passo di lumaca sulla più veloce delle strade possibili, dura circa un mese contro le dieci ore normalmente sufficienti a coprire il percorso. Tappe di pochissimi chilometri nelle aree di sosta, letture , incontri e amici in visita, scandiscono le giornate di questa coppia di scrittori in cerca di una specie di rivalsa contro un periodo che ha visto entrambi alle prese con malattie iimportanti. Qualche notizia in più sul libro la trovate qui.

Pierre Bayard “Come parlare di luoghi senza esserci mai stati”

Dopo l’illuminante Come parlare di un libro senza averlo letto, Pierre Bayard torna a farci riflettere e divertire con questo volume che ne è la logica prosecuzione perché anche in questo caso “la nostra ignoranza, parziale o completa, di un argomento, non è necessariamente un handicap per poterne discutere con competenza, e anzi può tornare utile in vista di una migliore conoscenza del mondo”. Elogio del viaggiatore in pantofole, il libro è dedicato a Immanuel Kant che, avido lettore di ogni genere di resoconti di viaggio, era solito dire di non aver tempo di viaggiare proprio perché desiderava sapere tanto su tanti paesi.

4 risposte a "#5libri dopo On the Road"

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  1. Non ne ho letto nessuno ma Cortazar ce l’ho lì che aspetta e Zaandorian me l’ha sempre caldeggiato il mio libraio (che, naturalmente, ha detto che è molto più bello il libro del film 😉)

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