Asce di Guerra

asce-di-guerraIl Dopoguerra. Gli anni Cinquanta. Avrei sempre voluto intervistare mio nonno. Ho rimandato fino a che non è stato troppo tardi. E così, a trent’anni, ti ritrovi con la sensazione di aver perso qualcosa, come smarrir il filo del discorso…

Io non riesco a non dare sempre punteggio pieno ai libri dei Wu Ming. Quando sono in collettivo poi a mio avviso sono tra le cose migliori dell’editoria corrente, tra i pochi a potersi considerare letteratura.

Asce di Guerra è il più arrabbiato, ingrato, frustrato, violento dei libri del collettivo. Perchè? ovvio, perché questa volta si parla dell’Italia, dell’ultima opportunità che questo Paese ha avuto per fare una vera rivoluzione, cambiare le cose e della conseguente occasione fallita.

Rilettura interessante e fresca della resistenza. Un po’ romanzo, un po’ saggio, un po’ manifesto ideologico come per Point Lenana. A parlare sono i protagonisti che i Wu Ming rintracciano. Realtà storica e finzione si intrecciano e confondono, come sempre per il collettivo. La guerra di resistenza nell’Appenino Tosco-Emiliano diventa una narrazione collettiva di episodi più o meno eroici; a parlare sono i protagonisti, ragazzi che la guerra l’hanno fatta in primis per la disperazione data dalla fame, solo poi per gli ideali.

E cosa emerge dal racconto? nulla di nuovo, questo Paese non lo puoi cambiare: l’Italia è la conferma che la Storia è un processo evolutivo sostanzialmente basato sul modello della dipendenza dal percorso e in parte un processo per cambiamenti graduali e per incremento, i cambiamenti sono solo apparenti, fratture vere non ce ne sono. Le spinte possono esserci, ma vengono bloccate e i rigurgiti finiscono per essere soffocati allontanando i sediziosi come nell’Italia del Secondo dopoguerra.

Alla costituente c’è andata gente che le armi non le aveva mai prese in mano e questo fa la sua bella differenza

Poi come al solito quando leggo i Wu Ming, imparo e imparo tanto. E qui si spazia dalla resistenza italiana  alla seconda guerra mondiale, dalla storia dell’internazionale comunista alla storia del Sud-Est Asiatico.

Non avevo prima la minima idea che ex-partigiani fossero finiti a combattere in Indocina; che il Partito Comunista (quello internazionale in cui il migliore amico del capo universale era un italiano)  inviasse i reduci a supportare la guerriglia nella giungla, in quella terra di nessuno tra Vietnam, Laos, Cambogia. Nei prodromi della guerra del Vietnam c’erano partigiani italiani e chi meglio di loro poteva insegnare la guerriglia?

Libro potente senza dubbi, lascia il segno (almeno a me lo ha lasciato). Discontinuo e controverso, i WM stessi riconoscono che:

“Questo libro contiene le pagine migliori che abbiamo scritto. Questo libro contiene le pagine peggiori che abbiamo scritto”

Dal punto di vista letterario, forse l’espediente narrativo è un tantino debole, ma nella prefazione il collettivo ne spiega le ragioni. L’avvocato in cerca del passato regge la trama fino ad un certo punto, ma è a mio avviso molto buono l’innesco: tutto è collegato nel mondo in un processo storico senza barriere e confini. Se oggi l’Italia è il mostro che spedisce indietro migranti disperati è anche per il processo incompiuto di democrazia.

La rabbia degli autori e del co-autore Vitaliano Ravagli è evidente nelle parti in cui si analizzano i motivi di quei compromessi che i vincitori decisero di accettare con i vinti (paradossale, no?) sotto le insegne della pacificazione nazionale e di un nuovo inizio ma che in realtà è stato solo un colpo di spugna (l’episodio chiave è “l’Amnistia Togliatti”).

Consigliato: ho studiato tanta, tantissima storia eppure dopo i libri dei Wu Ming ne so sempre qualcosa in più e non è l’aneddoto. VI sembra poco?

Sconsigliato: nessun italiano di oggi dovrebbe leggerlo per due ragioni distinte: se lo condividi ti incazzi (ma tanto) per come stanno le cose, se non lo condividi ti incazzi lo stesso perché non se ne può più del complottismo comunista! Cribbio!

Sto famoso “popolo della sinistra” dov’è? Te lo dico io, dov’è: in rianimazione! Tra il coma profondo e la morte clinica. E intanto altro che “Centrosinistra”, abbiamo un vero e proprio governo di destra, che lecca i piedi al papa, pretende che io con le mie tasse sovvenzioni le scuole private cattoliche, fa la guerra insieme agli americani, e vedrai che tra un po’ ci tolgono anche l’aborto

Autore: Wu Ming e Vitaliano Ravagli
Editore: Einaudi – Stile Libero
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8806176072
Lunghezza: 469 pp.
Prezzo di copertin: 16,00€ oppure in free download sul sito www.wumingfoundation.com

8 risposte a "Asce di Guerra"

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  1. Mia madre, classe 1927, era adolescente quando ci fu la seconda guerra mondiale. A casa di mio nonno furono costretti ad ospitare il comando dei tedeschi. Mi ha raccontato così tante storie che la cerco in tutti i libri che parlano di quel periodo. Quindi dovrò leggerlo, questo.

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  2. mi piacerebbe ascoltare i suoi racconti e aver raccolto il racconto dei miei nonni, la citazione di apertura è come se l’avessi scritta io (certo a me sarebbe venuta meno bene)

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  3. finito.
    condivido ogni tua parole e, aggiungo, che dovrebbe essere, almeno parzialmente, letto nelle scuole. per rendere la storia meno lontana e arida, per conoscere e forse comprendere quello che è successo ieri. perché ricade su quello che siamo oggi.

    grazie della segnalazione
    e ovviamente grazie agli autori.

    Piace a 1 persona

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