Il Commesso

Malamud_Commesso Malamud, non così noto in Italia eppure è uno scrittore fondamentale della letteratura americana del XX sec.
Le sue origini culturali e intellettuali ebraiche sono ben evidenti in questo libro non solo per la definizione della struttura narrativa e della trama, ma anche per la delineazione della concezione del mondo e conseguentemente per la descrizione del carattere dei personaggi.
Romanzo incentrato su poche figure, intorno cui si sviluppa il microcosmo del quartiere newyorkese e della comunità ebraica. Un piccolo commerciante, sua figlia, sua moglie vivono una vita fatta di fatica e di stenti per far quadrare i conti. Il protagonista Morris ha un cognome, che ho appreso da una ricerca sul web, essere molto significativo: Bober che in yiddish significa uomo di poco conto, misero.
Morris è misero, ma onesto, integerrimo. Conta sul suo dio, pregando che le cose migliorino, che la sua onestà, la sua fede, la sua integrità siano ripagate della fatica. Così non è: a sciagura segue sciagura fino al parossismo beffardo di accogliere nel proprio negozio come aiutante un il ladro che lo ha ferito.
In Malamud sembra non esserci giudizio morale, sembra non esserci una condanna del male ma una solida fede nella possibilità di redenzione, nella natura dell’animo umano che tende al buono invece che alla malvagità.
Questo atteggiamento incarnato in Morris, rende il personaggio quasi insopportabile tanta è la remissività, l’attesa e la fiducia nel prossimo a discapito di tutto, anche delle evidenze. Eppure il Commesso non si redime, persegue il proprio fine e per farlo tende al bene, invece che al male, assecondando il concetto di rispettabilità sociale: lavorare, non rubare. Tutto però in lui è cinico, nulla è disinteressato. Aiuta il vecchio per reale pentimento, ma si prodiga davvero solo per conquistare sua figlia, Hellen, continua a rubare per fare bella figura e sposarsi. E’ un personaggio meschino e crudele. La violenza su Hellen è la dimostrazione di una natura indomabile. Si tratta di un romanzo complesso ispirato dalle stesse esperienze di vita dell’autore che ripercorre in parte la storia – sfortunata – della sua famiglia.
I personaggi sono a tutto tondo: di loro conosciamo l’atteggiamento verso la vita, la fede, il mondo e per questo sono estremamente caratterizzati, tanto da sembrare stereotipati – la moglie sospettosa e petulante, la figlia obbediente e ribelle che vuole una vita diversa, il commesso imbroglione e cinico, Morris buono e fiducioso nel prossimo.

La redenzione non c’è, una parvenza di redenzione è solo necessaria a raggiungere il proprio obiettivo.

Libro molto bello, mi ha affascinato ed è molto americano nel senso che rientra nel quadro della (grande) letteratura americana del periodo. Ammetto, però di averlo trovato lento in alcuni (lunghi) tratti.

Consigliato: agli appassionati della letteratura made in USA e per chi ama l’introspezione e l’esasperata analisi dell’animo umano.

Sconsigliato: a mio parere è un libro cinico e, forse per questo, realista. L’onesto perde, il meschino vince. Se poi avete qualcosa contro il vittimismo, questo libro non è per voi. Malamud va comunque letto.

PS Il consiglio di tatiana ha funzionato, e Speranza ha eletto questo libro il migliore del 2015.

Autore: Bernard Malamud
Editore: Minumum Fax
lingua originale: inglese
Lunghezza stampa: 237pp.
prezzo di copertina: 13,50€
ISBN-10: 8875215170

8 risposte a "Il Commesso"

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  1. quando lo lessi mi piacque, me lo consigliarono come un “classico” e credo che quest’etichetta gli si addica. M’era piaciuto molto lo stile.

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  2. libro pesante… in effetti lascia il segno… dopo un anno ricordo la trama con precisione quindi vuol dire che resta parecchio. Aspetto i tuoi feddback Speranza

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  3. soffocante e claustrofobico.
    condivido le osservazioni che hai fatto nella tua recensione.
    Malamud (grazie per avermelo fatto conoscere) è davvero un grande scrittore.
    ho voglia di rileggerlo.
    ma tra un po’.
    devo riprendere a respirare un po’ di leggerezza.

    Piace a 1 persona

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