Il Regno

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“… io vivo nel culto e nella costante preoccupazione della mia persona, ma che in questa persona credo incrollabilmente. Non conosco nient’altro che questo «io» e credo che questo «io» esista.”

Rovereto, 26 maggio 2015

Ciao Emmanuel, questa mia per scriverti due cosucce.

Stavolta m’hai proprio delusa, eh?
Accidenti a te, quando ho visto che era uscito questo nuovo romanzo, t’ho sentito non mi ricordo se a Fahrenheit o da qualche altra parte mi son detta nonmeloperdo.

Riaccidenti, sette anni per scriverlo e mi fai perdere il filo 764 volte. Sempre a dover tornare un po’ indietro perché tra santi e peccatori non ci capisco più nulla. Che non c’ho mica il tempo di leggerlo tutto di filato, sai?

Magari un ordine un po’ cronologico non sarebbe stata una brutta idea. Chennesò, partire da Gesù per poi passare a Luca e solo dopo folgorarmi sulla via di Damasco con Paolo.

Aggiungiamoci un 25% iniziale di tue paranoie mentali (e sono ateo, no aspetta, ora ci credo, vado in chiesa per un anno prima di iniziare a fare la comunione, i commenti giornalieri al vangelo di S. Giovanni che poi pianti lì, da un giorno all’altro – m’è sfuggito il motivo del tuo nuovo ricadere nell’ateismo), ecco,  quel 25% l’avrei ridotto ad un 5%.

Io l’ho capito, sai, sarei un buon editor. Cancellando almeno un terzo del tuo – così lo definisci tu – capolavoro, qualcosa di buono ne sarebbe uscito.

Questo libro che sto scrivendo sul Vangelo è uno dei miei molti beni. La sua ampiezza mi fa sentire ricco, me lo figuro come il mio capolavoro, sogno per lui un successo mondiale.

E poi basta sesso, dai… che c’entra quella scena di masturbazione non lo so, non l’ho capito. E non sono una bacchettona.

Insomma, pensa, non m’è piaciuto a me che non credo. Figurati se lo prende in mano qualche credente. Gli fai venire l’eritema pruriginoso dal primo follicolo pilifero all’ultimo (dermatologi, perdonatemi, ma se questa cosa non esiste, vedrete se non scoppia un’epidemia dopo 400 pagine di lettura).

Alcune cose molto interessanti, però condite nel modo sbagliato. Ché, secondo me, hai perso il filo pure tu. In mezzo hai pubblicato altri libri, l’avrai ripreso in mano millemila volte e vedi un po’ cosa ne esce; del resto, lo ammetti anche tu…

Stavo terminando questo libro, e non posso negare che ne ero piuttosto soddisfatto. Mi dicevo: scrivendolo ho imparato molte cose, ne imparerà molte anche il lettore, e queste cose lo faranno riflettere: ho fatto un buon lavoro. Al tempo stesso, avevo il tarlo di non essere arrivato al nocciolo della questione. Di essere finito fuori strada, nonostante tutti i miei studi, la mia serietà, i miei scrupoli. Il fatto è che quando si affrontano argomenti simili l’unico modo per non finire fuori strada sarebbe schierarsi dalla parte della fede – cosa che io non volevo fare, e non voglio fare tuttora.

Peccato, Emmanuel.
Ti do solo un’altra possibilità.
Poi ti cancello dalla lista degli amici 😀

Agata (elatempesta)

 

p.s. e che non mi accada mai più di leggere #maquantosonobravo, #maquantosonobello, #maquantosonofigo, #maquantosonointelligente

p.s. 2: se vi è rimasta la voglia di leggerlo, qui sotto trovate i dati.

 

Titolo: Il Regno
Autore: Emmanuel Carrère
Editore: Adelphi
Pag.: 428
Prezzo: 22,00 euro
ISBN 9788845929540

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