Le cose sono belle, così belle da far male, ma così fragili che conviene non dare nomi, non affezionarsi e forse anche non crederci e tirare avanti, sempre, come muli, sapendo che la bellezza persiste, indipendentemente da te.
C’è in questo libro una tremenda ineluttabilità, uno schiacciante destino, tutto africano: partenze, abbandoni, abusi, ferite, dolori e lutti, accompagnati da riconciliazioni, successi, ritorni e accettazioni.
C’è una famiglia che ha compiuto diverse migrazioni e moltissimi cambiamenti, così tanti che ci si chiede come si possa sopravvivere a tutti questi strappi e alle lontananze e agli abissi.
C’è un uomo che ha fatto una scelta e i suoi figli che ne portano i segni, più di ogni altro, nella loro carne.
E’ un romanzo complesso, dallo stile complesso, non è facile arrivare in fondo ed è quasi impossibile girare l’ultima pagina e non scoprire in noi una piccola ferita aperta, che ha qualcosa da dire e qualcosa da insegnare prima di rimarginarsi.
Sublime.
La bellezza delle cose fragili
Traduzione di Federica Aceto
Einaudi
2013
pp. 344
ISBN 9788806208028
insomma, lo devo iniziare. Grazie.
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Suggerimenti di letture.
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interessante. lo leggerò.
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