I diabolici

Copertina de "I diabolici" di Boileau-NarcejacAlla fine degli anni Settanta, Mondadori tentò un’operazione interessante: pubblicare gialli da cui erano stati tratti film famosi, inserendo alla fine del testo immagini tratte dal film e commenti  che raccordavano le due forme di racconto. Credo che ne siano stati pubblicati solo dodici. La collana “Giallo-cinema” univa due mondi a cui ero particolarmente legata: i romanzi gialli e i vecchi film. Acquistai l’acquistabile con le mie finanze di studentessa e ancora oggi conservo come vere reliquie i numeri di cui riuscii ad entrare in possesso: “Dieci piccoli indiani”, “La sposa in nero”, “Il grande sonno”, “Laura”, “Niente orchidee per Miss Blandish” e soprattutto “La donna che visse due volte”. Era ancora l’epoca “no Internet no party” e fu solo grazie a “Giallo-cinema” che scoprii che dietro il film di Hitchcock si nascondeva un romanzo francese scritto a quattro mani e firmato Boileau- Narcejac, romanzo che lessi avidamente, apprezzandone il finale decisamente più “audace”a quello del film. I due nell’arco di 40 anni hanno scritto circa trenta romanzi, ma in italiano è stato tradotto molto poco.

“I diabolici” (due film all’attivo, uno del 1955 per la regia di Clouzot con Simone Signoret e – va da sé – un remake hollywoodiano negli anni Novanta con Sharon Stone) è del 1954, ma ancora perfettamente godibile (beh, magari chi è nato con il telefonino in mano potrebbe non capire in cosa consiste il non sapere come contattare una persona mentre si è fuori casa). Definito un “interminabile attacco di cuore” questo splendido noir tesse con maestria un intreccio accattivante. La discesa verso l’inferno del protagonista è verosimile e coinvolgente. Straconsigliatissimo a chi ama la suspense ed è un po’ stanco di storie di serial killer e crimini efferati. Per me praticamente perfetto.

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6 risposte a "I diabolici"

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  1. P@p, finito. Come diceva Polimena, ad un certo punto “scopri” cosa è successo. Ma il bello è che non ne sei assolutamente certo fino alla fine. Romanzo perfetto per un novembre umido e piovoso come questo. Da leggersi sotto un bel plaid e con una tazza di tè a portata di mano.

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