Tanto per cambiare, tra noi russi si discuteva di libri.
Siamo tutti dei lettori onnivori per cui, uno scrittore che a me è sconosciuto, è stato sicuramente già letto, digerito, catalogato o dimenticato da qualche altro russo.
Ci sono libri che ti sono piaciuti, altri che non ricordi di aver letto, altri invece che ti riportano con prepotenza a un momento preciso della tua vita, a una persona, a un luogo.
Come le Madeleine per Proust.
Ricordo con esattezza che leggevo I Malavoglia di Verga nella mia cameretta adolescenziale, rannicchiata nel piano sotto del letto a castello che dividevo con mia sorella, la coperta verde che mi pungeva le gambe, e io che piangevo calde lacrime per la sfortuna di Padron ‘Ntoni.
Le memorie di Adriano della Yourcenar accompagnava le mie giornate universitarie impegnate nella preparazione dell’esame di Storia Romana. Mentre di giorno sudavo su date e battaglie, su morti per funghi avvelenati e vendette, alla sera mi beavo dell’amore di Antinoo e di Adriano.
Anna Karenina di Tolstoj lo leggevo in Austria, nel breve viaggio dopo la mia laurea. Mi ricordo esattamente la stanza del b&b in cui ho chiuso l’ultima pagina del libro e il senso di smarrimento per la morte di un personaggio amato che mi aveva accompagnato per giorni e giorni.
Cecità di Saramago l’ho letto ad uno scavo archeologico nel bresciano, dopo laureata. Alla sera leggevo il libro, e durante il giorno i miei compagni di scavo esigevano un resoconto particolareggiato su tutte le vicende dei protagonisti, diventati improvvisamente ciechi.
Ogni cosa è illuminata di Safran Foer l’ho portato in ospedale quando aspettavo il mio primo figlio. Con quale inesperienza ho pensato di poter leggere durate il travaglio? Infatti il libro è rimasto chiuso sul comodino della stanzetta dell’ospedale, abbandondato a metà fino a pochi anni fa, quando l’ho letto da capo.
La fabbrica del Cioccolato di Dahl l’ho letto ad alta voce ai miei bambini nel lettone della mia casa valtellinese, mentre loro saltavano entusiasti del fatto che lo sfortunatissimo Charlie Bucket si fosse aggiudicato uno dei biglietti vincenti per la fabbrica del cioccolato di Willy Wonka.
La mia lista di libri Madeleine potrebbe continuare a lungo e si allungherà in futuro…
E voi avete i vostri libri Madeleine?
Polimena mi hai commossa!
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Non so come, Tatiana Larina, ho idea che Eugenio Onegin sia una delle tue Madeleine
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Salgari, letto in una torrida estate calabrese. I Demonî, letto sotto il banco al liceo. Luce Irigaray, letta durante la mia prima vacanza da sola. L’Ulisse di Joyce, letto in campeggio ad Otranto è finito impiastricciato di crema solare. Shantaram, letto nelle notti lentamente. Harry Potter e l’inverno tedesco. Potrei andare avanti per ore. Grazie @polimena❤️❤️❤️
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Ehm erano le notti kenyane
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Grazie a voi russi e alle vostre madeleine!
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Mi hai fatto venire in mente il ” mio” gente di Dublino: obbligo delle vacanze estive, mi avevano prestato una di quelle copie vecchissime con copertina verde con i ghirigori e scritte dorate, puzzava di muffa. Ho provato a leggerlo in campeggio sotto una pineta stupenda ma non sono riuscita a finirlo.
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Molto bello il post. Così a freddo mi viene in mente “Memorie di una geisha” letto tutto in una giornata in vacanza a Santorini e “L’occhio del male” di King letto in un pomeriggio di pioggia in biblioteca invece di studiare per l’esame di stato 😀
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Cavolo! King mi manca…mui mangerò una delle tue madeleine
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La mia madeleine per eccellenza è Una questione privata di Beppe Fenoglio.
P.s. è un pasticciotto leccese quello della foto?
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Un pasticciotto leccese? Mai assaggiato ma già dal nome…slurp!
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Ottimi i pasticciotti! Ma quelle sono madeleines 🙂 @AntigaPalavra
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Bellissimo contributo che mi ha causato un flash su un ricordo piacevolissimo: ero in vacanza con un’amica al lago e iniziai a leggere “Nuvolosità variabile” di Carmen Gaite che lei aveva appena finito. Lo lessi senza interruzione fino a che, a trenta pagine dalla fine, crollai dal sonno. Ricordo che la mattina dopo, appena aperti gli occhi, allungai la mano in cerca del libro per scoprire come andava a finire.
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Pensa che quel libro l’ho letto anche io….non mi ricordo nulla se non il titolo 🙂
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Io mi ricordo solo che parlava di due amiche 😀
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1981 o giù di lì, compivo 13 anni e alla tv davano la serie di Heidi. Per il mio compleanno mia madre mi ha regalato i soldi per comprarmi il libro al tabacchino, ché al mio paese non c’erano né biblioteca né libreria. L’ho letto quel pomeriggio di giugno stesa sul mio letto tutto di fila. Lo conservo ancora, molto acciaccato, e l’ho letto a mio figlio quando aveva quattro anni…
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Per una trentina l’immedesimazione con Heidi è cosa buona e giusta 🙂
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Nella mia lunga carriera di lettrice pendolare, La versione di Barney. Quante volte ho dovuto trattenere le risate!
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L’ha ribloggato su LibriPensierie ha commentato:
E a voi, quali momenti della vostra vita vi riporta alla memoria il titolo di un libro che avete letto?
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…ho talmente tanti ricordi dei libri e dei luoghi in cui li ho letti che ciascuno meriterebbe una menzione speciale. Poco tempo fa su un altro blog si parlava di diari, chi lo tiene e chi no, ed io ho pensato che il mio diario in fondo è quel quadernino sul quale trascrivo i titoli dei libri letti. Sfogliando quegli elenchi mi sembra di ritrovare quella me che leggeva il tal libro o l’altro, immersa nelle atmosfere di quel periodo e nei luoghi che le hanno accompagnate.
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A chi lo dici, anche io avevo un quadernetto con tutti i titoli (e le stellette). Una specie di anobii cartaceo.
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Anch’io! quasi quasi lo ripristino… e vorrei segnare anche i film che vado a vedere al cinema. Anzi, rientrerà nei propositi del 2016 insieme a quello di scrivere lettere cartacee 😀
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Il Nome della Rosa, letto a 14 anni con fatica e determinazione e amato alla follia; The Lost World, ficcato nello zaino e letto in Venezuela davanti ai tepui della Gran Sabana e sopravvissuto ad un viaggio ‘on the road’ nel 1996; Pride and Prejudice, comprato in un charity shop a Londra nel 2006 e che mi ha fatto innamorare pazzamente di Jane Austen (se non lo leggo almeno ogni due anni sto male). E fermiamoci qui… 😉
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La nostra amata Jane! Pensa che ho obbligato i miei 2 figli adolescenti ad ascoltare l’audiolibro durante un lungo viaggio in macchina. Facevano tanto gli spocchiosi però alla fine lo hanno amato. Dubito diventeranno degli Austeniani ma chissà 🙂
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