Un sasso a forma di stella di Giovanni Picchi

Un sasso a forma di stella

Cari lettori, non posso scrivere questa recensione come se Giovanni Picchi fosse un estraneo: la qualità letteraria di questo libro va molto al di là delle scelte stilistiche, che pure hanno profonde ragioni, e della scelta del tema, la malattia.
Cercherò di tenere insieme la lettrice e l’amica; voi seguitemi, per piacere.
 
Giovanni Picchi è stato per me famiglia, quella che a volte dai per scontata, quella che c’è e basta. A 13 anni, nello stesso momento in cui inizia il suo racconto, Giovanni ha conosciuto mio fratello Alberto, alla scuola Cardinal Ferrari di Milano, e il profondo legame che si è instaurato tra due queste due persone eccezionali, ha coinvolto tutti noi.
Questo libro è il racconto di una parte molto importante della vita di Giovanni, scritto da lui mentre lo viveva.
Direi il racconto di una parte vitale.
La parte della vita di Giò in cui lui ha a che fare con la malattia, che lo ha accompagnato per quasi tutta la sua vita adulta.
 
La cosa più sorprendente per me, che ho pianto e piango Giovanni, è che quando ho finito di leggere questo straordinario percorso di crescita e maturazione di un uomo, non ero triste: è uno dei tanti regali che lui ha sempre fatto alle persone che ha avuto vicino e che fa a noi lettori – dona il desiderio di essere migliori, più autentici, sempre avanti.
 
Ieri sera ho acceso una candela, e attraverso la fiammella ho provato a chiedere a Giò come sta, ché dopo due anni e dopo aver letto il suo racconto è la domanda più pressante.
“Come stai, adesso, Giò?”
Il fuoco è il suggerimento che lui dà ai suoi figli, mentre spiega loro che lasciando il corpo al momento della morte, cambierà stato e resterà comunque con loro, in altra forma: potranno accendere un fuoco, piccolo per due chiacchiere veloci o grande ed elaborato per discorsi profondi, e lui sarà lì, in quella fiamma che si alza.
Spero che Leo e Alice mi perdoneranno se ho preso in prestito la fiammella del loro papà, ieri sera: effettivamente lui era lì.
Ed è in ogni singola pagina di questo libro, che vi consiglio di leggere.
 
E’ lì nelle decisioni prese, negli errori e nella fatica, nell’egoismo e nell’altruismo, nell’amore e nella rabbia, nel lavoro, nella capacità di vedere oltre. Nella delicatezza con cui parla di sé e delle persone che ha amato in relazione a questa malattia.
E’ nel linguaggio, nelle parole, nella pagine, nelle immagini che evoca.
Giovanni non ha sconfitto il cancro né il cancro ha sconfitto Giovanni: non è il racconto di una guerra.
Attraverso la malattia si racconta, con infinita e dolcissima umanità, un uomo che ha vissuto.

Titolo: Un sasso a forma di stella
Autrice: Giovanni Picchi
Editore: Mimesis, 2021
pag: 192

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2 risposte a "Un sasso a forma di stella di Giovanni Picchi"

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