La ragazza A di Abigail Dean

La ragazza A di Abigail Dean Einaudi Stile Libero

«Nel condurli fuori uno di essi diceva a Lot: “Scappa! Ne va della tua vita! Non voltarti indietro. Non fermarti nella pianura! Fuggi in montagna, così non verrai travolto dal disastro”! (Genesi, 19-17)».
Accanto a questo passo della Bibbia, l’unico libro consentito in casa, Lex (la ragazza A) annota in un primo tempo tutti i possibili piani di fuga. È chiaro fin dall’inizio: lei è una sopravvissuta, la ragazza che è riuscita a fuggire, liberando anche i fratelli dalla oppressione malata di Padre (chiamato sempre così, asetticamente, in maiuscolo, come Madre). 

Lex si è rifatta una vita, è stata adottata, lavora a New York, ma nonostante tutta la terapia “il passato non era una cosa che potevi lasciarti alle spalle buttandolo sul sentiero”. Il passato torna difatti prepotentemente con la morte, in carcere, di Madre, che la nomina esecutrice testamentaria: cosa fare ora della Casa degli Orrori? Una casa che è diventata un corpo in putrefazione, col tetto imbarcato «come succede alla faccia di chi è vittima di un ictus», senza moquette e carta da parati, solo «carne nuda». L’idea è farne un centro polifunzionale, con «tutte le cose che Madre e Padre avrebbero vibratamente disapprovato»: una biblioteca per bambini, gruppi di lettura per anziani, seminari su droga e contraccezione.

Parte così la ricerca degli altri fratelli (tutti codificati con una lettera), dispersi in diverse famiglie adottive, per ottenere la loro approvazione. E comincia, accostato sapientemente alla ricerca presente, il doloroso racconto dei vari passaggi che hanno segnato la storia della famiglia, dal «Periodo dei Legacci Morbidi» al «Tempo delle Catene» (attribuire nomi propri è un tentativo di dare un senso a qualcosa che non può averne?), nonché delle varie dinamiche interpersonali fra i membri della famiglia. Ma la memoria gioca brutti scherzi, perché mentre «certe cose è il corpo che ti impedisce di dimenticarle», la mente nasconde o mitiga apposta i dolori peggiori.

Il racconto fa sorgere continuamente al lettore domande, che però trovano poche risposte: troppo complessi sono i percorsi psicologici dei vari personaggi, materia di studio per psicologi forse anche più qualificati della dottoressa Kay, assegnata a Lex. Domande che restano in sospeso anche perché volutamente l’autrice avvolge in una rete di non detto le violenze peggiori, i racconti agli agenti di polizia non vengono riportati, personaggi come Ethan e Madre restano ambigui (complici? plagiati? chi davvero può cogliere la differenza in una situazione del genere?). Anche il delirio pseudo religioso di Padre è poco chiaro, penso persino a lui stesso, muovendosi da un generico sospetto verso le pubbliche autorità alla volontà di creare un regno tutto suo, il regno del degrado però: «Siamo così soli, vero? È inevitabile. Se non sei un reietto, non stai vivendo secondo gli insegnamenti di Dio; se non sei guardato con sospetto, isolato o perseguitato, non stai vivendo secondo gli insegnamenti di Dio. Ecco il peso che ci tocca portare».

L’unica cosa esplicita è la privazione di spazio e tempo (le finestre vengono coperte, i ragazzi incatenati in modo da vedere solo cumuli di rifiuti), nonché del cibo, fino a portarli costantemente «appena sotto la soglia della coscienza», «il mondo esterno perse i suoi contorni”, “affondavamo insieme nella palude del tempo».

Come opera prima è incredibilmente travolgente: un dramma psicologico traumatico che nonostante l’inquietudine, la sofferenza, e in alcune parti la rabbia per le vicende narrate (perché nessuno da fuori interviene? «sai quanto gli importa di noi? Meno di zero. Gli ultimi della lista», dice Madre), tiene incollati fino all’ultima pagina.

Io personalmente sono stata male leggendolo, il che paradossalmente è un bene: significa che davvero l’autrice è riuscita a rendere il senso di vuoto, impotenza e stordimento all’interno della casa. Ci si può consolare pensando che non è tratto da una storia vera, ma ci ricordiamo certo molti casi troppo simili.

Titolo: La ragazza A
Autore: Abigail Dean
Editore: Einaudi
Lunghezza stampa: 376 pagine
Prezzo: €17,58; ebook €9,99
ISBN: 978-8806247430

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