E dal cielo caddero tre mele, di Narine Abgarjan

71-aFCr7HlL“Il paradiso non esiste, ma neanche l’inferno”, capì di colpo Anatolija. “È la felicità il paradiso, e l’inferno è la tristezza.
E Dio è ovunque, non solo perché è onnipotente, ma perché è nei fili misteriosi che ci legano gli uni agli altri”.

 

Anatolija non si sente bene. Da giorni perde sangue e pensa sia arrivato il momento della sua morte. Innaffia con cura l’orto, sparge il becchime in abbondanza per i polli, prepara i vestiti che gli amici dovranno metterle per il funerale, il rosario con la croce d’argento e si corica a letto. Ma arriva un nuovo giorno e lei è ancora viva. Inizia così la sua giornata, e rimanda il pensiero della morte alla notte successiva.

Inizia così questo bel romanzo ambientato in Armenia, in un piccolo villaggio di montagna devastato da carestie, terremoti e guerre. Assomiglia ai piccoli villaggi che popolavano le nostre montagne, dove i nostri nonni e bisnonni passavano le giornate nel tentativo di migliorare la propria condizione e quella dei propri figli, coltivando un pezzetto di terra, cercando di mettere da parte qualcosa da mangiare per i duri inverni di neve e freddo che sembravano interminabili. Case puntellate, fatte di sassi e di legno, con spifferi, imposte che non chiudevano. Con i giovani che se ne andavano in cerca di fortuna altrove, spopolando così quei piccoli centri dove rimanevano solo i vecchi.

La fame aveva cancellato le differenze tra poveri e ricchi e, sorta di giorno del Giudizio, aveva allineato tutti quanti in un’unica mesta fila che conduceva alla tomba, e di tutti e di tutto si prendeva gioco con grande foga e malcelato godimento: un giorno bruciava i germogli, quello dopo mandava piogge torrenziali che trasformavano i campi in paludi impraticabili, quello seguente arrivavano le nubi e chicchi di grandine grossi quanto un uomo che distruggevano i fiori delicatissimi degli alberi da frutto. Tutti mangiavano poco o niente, la carne non si vedeva da un pezzo e di selvaggina nel bosco ne era rimasta davvero poca: quella che era sopravvissuta alla siccità l’aveva sterminata l’inverno, e le poche bestie scampate ai cacciatori si erano rintanate nel folto più folto e non si facevano vedere. La vita, però, pretese il dovuto, riprese inesorabilmente terreno e millimetro dopo millimetro strappò il paese alla fame.

In un mondo del passato quindi seguiamo la storia di Anatolija che, preparandosi a morire, racconta la sua vita. Un marito violento, un amore sconfinato per la lettura e per i libri, una piccola biblioteca.

La biblioteca era per lei il paradiso, il posto dove tirare il fiato dalla monotonia e dalla fatica delle faccende quotidiane. Anatolija lavò e rilavò i pavimenti, li tirò a lucido con la cera che si era portata da casa, sistemò le schede e cambiò di posto ai libri, ignorando l’ordine alfabetico o numerico e lasciandosi guidare solo dalle sue preferenze cromatiche: in basso finirono quelli con la copertina scura, in alto quelli con la copertina colorata. Mise piante ovunque: cicerchie odorose, aloe e gerani che sistemò nelle brocche di coccio che aveva trovato in cantina […]

L’intrecciarsi della storia di Anatolija con quelle degli abitanti del villaggio avvolge il lettore in un’atmosfera magica e sospesa nel tempo, un tempo nel quale «ognuno ha la sua ragione per vivere e la sua guerra da combattere». Un racconto dal sapore fiabesco. Vi affezionerete ai personaggi che, insieme al paesaggio, accompagneranno a lungo i vostri pensieri.

Se avete bisogno di una lettura che vi infonda ancora fiducia nel genere umano, questo è il libro che fa per voi.

[…] la notte-maga avrebbe difeso la sua gioia fancedole rotolare fra le mani le mele che, come vuole la leggenda di Maran, avrebbe fatto cadere per lei dal cielo: una per chi ha visto, una per chi ha saputo raccontare e una per chi ha ascoltato e ha creduto nel bene del mondo.

Titolo: E dal cielo caddero tre mele
Autrice: Narine Abgarjan
Traduttrice: Claudia Zonghetti
Editore: Brioschi
Anno edizione: 2018
Pagine: 268

 

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3 risposte a "E dal cielo caddero tre mele, di Narine Abgarjan"

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  1. L’ha ripubblicato su LibriPensierie ha commentato:

    Il gruppo di lettura ha letto “E dal cielo caddero tre mele” di Narine Abgarjan. Un libro che è piaciuto a tutti e ha, comunque, sollevato varie interpretazioni e letture sui messaggi contenuti.

    "Mi piace"

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