È da un po’ che scrivo poche recensioni, perché la vita frenetica non me ne dà obiettivamente il tempo, oppure perché semplicemente non me ne capita l’occasione. Però spesso leggo cose che mi piacerebbe condividere o consigliare anche al di fuori del collettivo e quindi eccomi qua. In rigoroso ordine sparso.
Il Volontario, Salvatore Scibona, ed. 66thandsecond
L’ho finito ieri, e quindi è il primo di cui mi preme raccontare. È un libro che si inserisce nel grande filone narrativo americano, ad ampio respiro, e vasta prospettiva. Non concede niente, procede abbastanza tortuoso, con salti spazio-temporali, episodi raccontati in modo minuzioso, quasi un racconto nel racconto, ed anni interi liquidati in due righe od ignorati. Ma è magnifico, dipinge una realtà corposa, vivida e la scrittura di Scibona, pur essendo tecnicamente perfetta non risulta fredda, ma fa quasi tremare. Leggetelo.
Milkman, Anna Burns, ed. Keller
Uno dei consigli tortuosi ed incasinati di @cugginageno, che, sappiatelo, vanno seguiti alla LETTERA. Ho aspettato la traduzione e ne è valsa la pena, perché mi sono goduta lo stile originalissimo della Burns in un magnifico italiano. La Belfast soffocante della guerra, il grigiume, le chiacchiere incessanti e soffocanti delle piccole comunità di quartiere, e lei, Sorella di Mezzo, la ragazza che “legge-mentre-cammina”. La sua originalità, il suo coraggio, la sua voce. Bellissimo davvero, e poi anche io leggo mentre cammino. Voi pure?
Paradiso, José Lezama Lima, ed. SUR
Ho comprato questo libro a #Plpl17 al frivolo grido di “Ooohhhh un mattone che non conosco! E con la copertina azzuuuuuurrraaa”! Poi ho letto che Cortazar avrebbe dato Cent’anni di solitudine e pure Rayuela per Paradiso. Poi ho letto la magnifica introduzione di Chiara Valerio. E poi mi sono immersa nel libro. Le prime dieci pagine mi hanno esaltata. Dopo ho iniziato a non capirci assolutamente nulla. Sarà la stanchezza, la febbre, mi sono detta. L’ho messo in pausa, ripreso dopo qualche giorno e un paio di altri libri. E niente, ancora non ci capivo nulla. Le parole avevano un suono meraviglioso, fluido, ipnotico, ma perdidirindina, non ci capivo un’acca! E poi, precisamente a pagina 179 o giù di lì, mi si è aperto tutto, come un regalo in fondo a tonnellate di tulle. Come un tesoro enorme seppellito in cinquecento scatole. Provateci. MrJRR lo ha fatto e non se ne è pentita, scegliendo Paradiso come suo Ci mettiamo la faccia 2019.
La serie di “Bois Sauvage”, NNEditore
La cosiddetta “trilogia di Bois Sauvage” è uscita solo parzialmente ed occupa un posto speciale del mio cuore. Le magnifiche edizioni, a partire dalla copertina, e le traduzioni estremamente musicali, sicuramente contribuiscono a farmi amare questa scrittrice, ma sicuramente quello che amo di più è la capacità di parlare di cose indicibili, come la paura, la colpa, l’amore, la giovinezza, la famiglia, in un modo così poetico. La Ward avrà senz’altro un posto nei prossimi manuali di letteratura. Io comunque la metto tra i miei preferiti!
Lethal White, Robert Galbraith, Salani Editore
Potevo inserire qui alla fine un libro più glam ed ugualmente bello, ne ho una lista infinita, ma mi premeva parlare di questo libro, sin da quando è uscito ( ne ho letto la versione originale la settimana stessa della sua uscita), e non mi sono decisa mai. Sento la necessità di parlarne perché JKR è una grandissima scrittrice. Prima ha preso il fantasy, un genere di nicchia per pochi nerd o bambini impuberi, e lo ha reso un fenomeno di costume su scala planetaria, con quel capolavoro che è Harry Potter. Ed ora, cimentandosi nel giallo con la serie di Cormoran Strike, a volte in modo molto liscio, altre con un po’ di fatica (come nel Baco da Seta), sta di nuovo dimostrando che non esiste la “letteratura di genere”. Esiste ciò che è Letteratura, e merita di essere letto, e ciò che non lo è, ed è destinato ad essere dimenticato.
Anch’io ho letto i due romanzi di Ward e Milkman e concordo con te: ottime letture!!!
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non esiste la “letteratura di genere”. Esiste ciò che è Letteratura, e merita di essere letto, e ciò che non lo è, ed è destinato ad essere dimenticato.
Io ti adoro Enza!!
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Anche io Polly ❤
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