Il libro dell’estate 2019

“L’estate sta finendo, un anno se ne va…” cantavano i Righeira nella lontana estate del 1985.
E un po’ di ragione ce l’avevano i cari Righeira. La fine dell’estate coincide con la fine di un anno e l’inizio di uno nuovo, sia dal punto di vista scolastico che, spesso, lavorativo. E coincide soprattutto con la ripresa della vita frenetica e caotica di tutti noi.

L’anno scorso vi abbiamo raccontato che i russi, in estate, leggono mattoni. Quest’anno ci siamo impegnati cercando di leggere libri più leggeri. Non ci siamo riusciti tutti, quindi vi presentiamo una breve carrellata delle letture di alcuni valorosi 😀

E, naturalmente, ci aspettiamo di conoscere il vostro #libroestate2019!

 

 

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Quel che si vede da qui, Mariana Leky, Keller Editore

Consigliato da: Agata (e la tempesta)

Il mio #libroestate2019 è Quel che si vede da qui, di Mariana Leky.

Ho ritrovato in me, con questo libro, quel piacere della lettura che sentivo mio quando ero un’adolescente, e che da molto tempo, ormai, non sentivo più. Un libro di amicizia, amore, morte, solitudini, natura e speranza. Un’opinione più approfondita la trovate qui.

Il vangelo secondo Gesú Cristo, José Saramago, Feltrinelli

Consigliato da: Albtsebt

È il mio libro dell’estate perché non ho avuto un’estate.

I leoni di Sicilia, Stefania Auci, Casa editrice Nord

Consigliato da: Davide

I leoni di Sicilia di Stefania Auci è il mio libro dell’estate. Ed è piacevolmente coinciso con un mio soggiorno in Sicilia. Il libro di Auci si presta a molteplici definizioni e paragoni: romanzo storico? Saga familiare? Biografia? I promessi sposi al sud? Un nuovo Gattopardo? Sono forse tutte considerazioni esatte e in parte vere: certamente sminuirebbero il libro di Auci nel tentativo di trovare sempre un confronto. I leoni di Sicilia si leggono come un libro di avventura: un’avventura dei singoli protagonisti, di una famiglia, di una società, di un’isola e di una Nazione. Gli scorci storici fanno da sfondo alle vicende personali dei protagonisti, ma allo stesso tempo ne condizionano scelte, fortune e sfortune. I leoni di Sicilia è un libro di luci e ombre, di profumi e odori, di sentimenti e di corpi: averlo letto questa estate nella terra dove è ambientato ha certamente contribuito a esaltare la sintonia con i luoghi, i suoni e il profumo delle spezie che, alla fine, non era chiaro se scaturisse dalla lettura o fossero realmente nell’aria.

Hume, Federico Laudisa, Carocci editore

Consigliato da: Francesco

Questo è forse il libro più leggero (anche fisicamente) che ho letto quest’estate. In poco meno di 150 pagine, Laudisa è riuscito a restituire un quadro, generale ma completo, del grande filosofo del Settecento David Hume. Una filosofia incentrata sulla dissezione quasi anatomica della natura umana, che va a toccare questioni epistemologiche ed etiche, di teoria della conoscenza e della morale. Per comprendere la complessità del pensiero occidentale moderno, Hume è una tappa necessaria. La storia della filosofia non è arida come spesso si pensa, e può fornire utilissimi spunti da utilizzare in numerosi modi. Accostare il lettore ad una materia complessa in maniera piacevole: Laudisa vi riesce magistralmente.

Tutta Camilla Lackberg

Consigliato da: Mamcoumba

Ho passato tutta l’estate con Camilla Lakberg, no stop. Sono al numero 10, me ne mancano 4. Il migliore finora è stato Il bambino segreto che mi sembra abbia dato una spinta positiva a una scrittrice tutto sommato leggera, che però con il tempo matura e scrive con una maggiore ricerca di profondità.

Piccola città, Vanessa Roghi, Laterza

Consigliato da: Maria San

Solitamente d’estate finisco sempre per leggere libri “importanti” (romanzi classici, testi di analisi politico-sociale, ecc) forse perché la mia mente è più libera e più leggera e quindi più adatta a recepire messaggi “importanti”. Quest’anno tra i libri che ho letto c’è un piccolo testo per numero di pagine ma rilevante per il tema trattato. Piccola città è un libro che possiamo leggere su tre livelli: un libro di storia sulla diffusione dell’eroina in Italia, sulle cause e le ragioni sociali di una vera e propria inondazione a partire dalla seconda metà degli anni ’70 e le discutibili e inadeguate risposte politico-istituzionali che hanno portato ad una raffigurazione del “tossico” come reietto della società (me lo ricordo personalmente quando bambina a cavallo tra gli anni ’70-’80 parlare di “eroinomane” era una cosa quasi proibita e sporca anche se ognuno nella propria storia personale è stato toccato o sfiorato da storie di eroina). Piccola città è anche un libro su una “piccola” città – Grosseto, al centro della Maremma, alla periferia del Mondo. Una città come tante della provincia italiana, spesso cassa di risonanza delle dinamiche politico sociali nazionali. Piccola città è, infine, soprattutto una storia personale, di memorie di figlia cresciuta in quella provincia e che attraverso la narrazione mette nero su bianco il suo vissuto toccato da questa “storia comune di eroina”. Un libro che “non è che l’inizio” di questa storia comune per decenni poco analizzata nel nostro paese. Un libro necessario anche per capire non solo il passato di questo fenomeno ma anche il nostro presente.

Facciamo che ero morta, Jen Beagin, Einaudi

Consigliato da: P@p

A parte che ha una copertina pazzesca, il libro segue con un filo di ironia le vicissitudini, gli spostamenti e gli incontri di una ventenne un po’ “strana”, con alle spalle un’infanzia complicata, che si mantiene facendo le pulizie in casa di altri.

La somiglianza, Tana French, Mondadori

Consigliato da: Polimena

Ho preso una vera e propria “fittonata” per Tana French, scrittrice di gialli americana d’origine irlandese che mi ha stregato con Il Collegio. Così, fra qualche titolo più impegnativo, mentalmente e emotivamente, mi sono letta tutti i libri della French tradotti in italiano. La somiglianza mi ha colpito per la capacità della French di descrivere i rapporti umani e le loro mutazioni a volte incomprensibili e incontrollabili in ambienti chiusi: college, università, gruppi chiusi di amici, famiglie disadattate. Se vi piacciono i gialli in cui la componente psicologica è fondamentale, consiglio caldamente questa scrittrice!

Il mio anno di risposo e oblio, Ottessa Moshfegh, Feltrinelli

Consigliato da: Puglissima

Quest’estate ho letto davvero poco, ma quando ho iniziato “Il mio anno di risposo e oblio” sono rimasta folgorata. Non avevo idea di quale fosse la trama, ma dalle prime righe è tutto chiaro: una giovane donna dell’alta borghesia newyorkese decide di sparire per un anno dal mondo esterno chiudendosi in casa e ottundendosi di psicofarmaci. Scopriamo, tramite flashback, perché la protagonista abbia fatto questa scelta e anche che la fuga dal mondo non è una soluzione. Non è sicuramente un capolavoro, ma l’idea nuova, la scrittura scarna con frasi ridotte all’osso e vagonate di psicofarmaci lo hanno reso, per me, il libro dell’estate.

La saggezza del mare, Bjorn Larsson, Iperborea

Consigliato da: Rosa Lidenbrock

Ho letto questo libro di mare, vela e tempeste durante una vacanza in Salento. E sebbene il mio mare fosse di snorkeling e per lo più calmissimo, mi ha fatto da cassa di risonanza per le emozioni legate ai paesaggi e al senso di libertà. Non posso neanche pensare di affrontare le onde fra la penisola scandinava e la Scozia in inverno, come ha fatto il protagonista; e non potrei vivere su una barca a vela (peraltro soffro anche sui traghetti se c’è un po’ di agitazione): Larsson mi ha regalato uno sguardo che non avrei potuto avere altrimenti.

Gli autonauti della cosmostrada, Carol Dunlop e Julio Cortázar, Einaudi

Consigliato da: Tatiana Larina

Questo non è un libro nuovo, questo è un libro datato. La mia estate è stata intensa ma non per le vacanze. Gli Autonauti è il mio libro dell’estate 2019 perché mi ha (re)insegnato la lentezza. Minacciati dalla malattia Julio e Carol decidono di percorrere la Francia senza uscire dall’autostrada, fermandosi nelle aree di sosta. Un viaggio che sembra inutile ma che racchiude tutti i segreti della vita. Un viaggio che è una scelta di vita. Una vita che diventa poesia. La poesia delle piccole cose. Ad una certa età i giochi sono fatti e si cambia poco, sempre meno. Ecco, gli Autonauti è un libro che mi ha cambiato un po’ la vita e questo non mi capitava da tanto tempo. Ogni tanto, di corsa, freneticamente arrabattata, mi fermo a pensare alla Lentezza. Vi pare poco? Gli Autonauti è il libro necessario che non avevo ancora letto.

Qui una recensione di P@p.

Le cronache del ghiaccio e del fuoco, George R.R. Martin, Mondadori

Consigliato da: Vhreccia

Una volta iniziato, impossibile smettere. Genio incommensurabile quello di George R. R. Martin, nonostante le migliaia di pagine l’intreccio dei fili narrativi è semplice e chiaro da seguire, la pletora di personaggi che compongono la storia non appesantisce la lettura. Il meglio del meglio che il Grimdark ha da offrire, l’epigono che più e meglio ha imparato dal Maestro J.R.R.Tolkien

Il collegio, Tana French, Einaudi

Consigliato da: Zaidenoll

Il collegio, di Tana Frech, è il mio libro dell’estate perché mi ha fatto compagnia quando sono rimasta bloccata a letto col mal di schiena. Mi ha aiutato a far passare quei primi giorni, in un posto estraneo, senza connessione e con la preoccupazione di non riuscire a tornare a casa. Mi ha aiutato perché sono rimasta incollata lì,  con la mente nel collegio, ed il mio unico obiettivo era girare pagina, e dimenticavo tutto. Tana French si conferma una delle migliori gialliste al mondo. E ci piace!
Qui la recensione di @polimena

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13 risposte a "Il libro dell’estate 2019"

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      1. Personalmente, mi è molto piaciuto. se vuoi sul blog trovi le recensioni per entrare più in dettaglio. E’ un genere diverso, Anderson propone un crime-noir letterario. La scrittura è molto scorrevole e accattivante. I personaggi sono ben congegnati, soprattutto il protagonista. Per me sono stati due libri davvero avvincenti. Ciao!

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  1. Buongiorno sono nuovo di questo sito, e mi sento di suggerire Madrigale senza Suono di Andrea Tarabbia. Sarebbe meglio leggere prima “il Demone a Beslan” ed “Il giardino delle mosche” percheè Madrigale chiude un tris di opere su un’analisi particolare del Male. Inoltre concordo anche con Maria San perchè “Piccole città” di vanessa Roghi è un gran bel libro scritto da una storica molto preparata che ho avuto modo di ascoltare di persona al primo Festival di Storia a Napoli e mi ha favorevolmente impressionato per la qualità della sua preparazione, che è possibile apprezzare anche negli articoli che scrive su ” Il Tascabile”
    Marco da Sorrento

    Piace a 2 people

    1. Buongiorno a te, Marco, e grazie per averci letti. Ti ringraziamo anche per i suggerimenti, siamo lettori avidi e sempre alla ricerca di belle cose da leggere.
      Grazie e un saluto a te e alla meravigliosa Sorrento 😊
      Mariarosa (alias Agataelatempesta)

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    2. Si Marco sono d’accordo con te. Vanessa e’ una storica molto preparata e il suo e’ un libro originale, meta’ biografia meta’ vero e proprio saggio storico-sociale. Anche io ho avuto modo di ascoltarla presso la libreria Tuba a Roma dove ha presentato il suo libro.

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