Il Cinese

ilcineseIo questo libro, questo bellissimo libro, l’ho letto in anteprima. Mi scuso quindi con i miei cinque lettori ( semicit.) per aver impiegato tutto questo tempo a scrivere questa recensione. Tempo in cui l’onda del “Cinese” sta investendo tutti i giallofili (ci trovate su Twitter con l’#folliperigialli) d’Italia, e la marea di apprezzamento e recensioni positive continua a salire.

Ho tanto da dire su questo libro, come lettrice di gialli, come orgogliosa madre di un pargolo G2  e anche, perché no, come essere umano.

Iniziamo da Luca Wu. Andrea Cotti riesce in poche pagine, che dico, in poche righe, a creare un personaggio che si piazza tra i nostri investigatori preferiti, e diventa così una persona, parte del nostro immaginario. Lo fa grazie ad una scrittura pulita, piana, bella. Ad un dosaggio impeccabile, di introspezione e dialogo, di storia e azione, di sentimenti e fatti. Una scrittura che sono sicura sia il frutto di consumata abilità, acquisita sicuramente con sudore e lavoro, e che resta però assolutamente fluida, spontanea.

La trama del giallo è costruita  benissimo, i personaggi hanno più dimensioni e la storia cattura e non ti molla più.

E poi c’è lo sguardo di Andrea Cotti sui cinesi di seconda o terza generazione. C’è stato molto studio del mondo italo cinese, della mafia cinese, delle comunità cinesi in Italia, delle arti marziali cinesi – per scrivere questo libro, e, come sempre accade, lo studio paga. Da consumata frequentatrice di tutto quello che è multiculturale, da militante, da persona che vive le seconde generazioni letteralmente sulla propria pelle  e  nel proprio DNA, ho trovato lo sguardo di Andrea fresco ed a tratti ingenuo. La cosa più sorprendente però è che l’ingenuità, nella forma di una sincera curiosità per la vita delle persone che si trovano ad avere una doppia nazionalità ed una doppia identità, è resa in modo così vero e così fresco, e perché no, anche profondo, da lasciare un’indelebile sensazione di apertura, il segno che si fa un piccolo passo avanti, e che si possa scrutare le volanti della polizia romana, aspettandosi che ne scenda Luca Wu, e che questo sia la cosa più naturale del mondo.

E del resto, per me che vivo a Roma Est, a due passi da Torpignattara (vivo al Pigneto), questa realtà è già qui, il futuro è già qui. Vivere in uno dei quartieri più multietnici d’Italia è un grandissimo privilegio, di cui non manco di vantarmi ogni volta che posso. E qui voglio dire un’altra cosa: c’è molta Roma in questo romanzo e sono molto felice che un romano adottato sia riuscito a cogliere così bene l’essenza della città. Della capitale del mondo che ultimamente è un po’ acciaccata, ma resta una Roma meticcia, come era già ai tempi dell’Impero Romano, del resto.

L'immagine può contenere: 2 persone, persone che sorridono

Infine, come essere umano, mi sento di dire che conoscere questo autore, questa persona, è stata per me una bella esperienza, e ringrazio tantissimo le amiche della neonata Associazione Culturale Equilibri per avermene dato la possibilità.

Sono sicura che sentiremo parlare prestissimo di Luca Wu, e ho paura che prima o poi mi toccherà aggiornare la mia classifica degli investigatori più sexy usciti dalla fantasia umana: abbiamo Harry Hole, Yeruldelgger e naturalmente Rocco Schiavone. Mancava Luca Wu.

Titolo: Il Cinese
Autore: Andrea Cotti
Editore: Nero Rizzoli
Pagine: 527
Prezzo: € 19,00 cartaceo, € 9,99 ebook

13 risposte a "Il Cinese"

Add yours

Lascia un commento

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Su ↑