Buon 2018 a tutti!
Questo #5libri è dedicato ai post sui libri che sono stati scritti nel 2017 e che sono stati i più cliccati nel corso dell’anno.
Sangue giusto di Francesca Melandri
Scrive Zaide Noll:
“Sangue giusto è un libro bellissimo.
È bellissimo per molti motivi e tutti diversi.
È bellissimo perché riesce a unire con un filo, rosso sangue, il passato coloniale ed il presente post-coloniale. Attraverso la storia di una singola persona, Attilio Profeti, e della sua famiglia, il legame spesso non riconosciuto tra noi e la nostra storia recente diventa chiaro, cristallino, difficile da ignorare.” Qui la rece di Zaide Noll.
Una vita come tante di Hanya Yanagihara
Post a più mani, perché il libro è stato letto e amato da molti di noi. Molte le lacrime versate, molte le discussioni fra noi fra chi lo ha considerato un vero capolavoro e chi ha avuto delle riserve, spesso stigmatizzando la troppa esposizione al dolore. Scrive Zaide Noll:
“Una vita come tante è uno dei libri più letti dai russi ultimamente. E non parliamo delle lacrime versate! Il desiderio di leggerlo si è propagato come un’onda inarrestabile, sin da quando lo suggerivo come lettura di Natale, e molto ne abbiamo discusso. Del resto non siamo i soli, e il libro in pochi anni è diventato un vero e proprio libro di culto, con fan e merchandising, e pellegrinaggi a Lispenard Street.” Qui la rece a più mani.
Le madri di Brit Bennett
Scrive Doriana:
“Le Madri del titolo sono il coro narrante, rappresentato dalla voce delle anziane donne nere della Upper Room Chapel di una cittadina californiana, capace a volte di riconoscere in sé le proprie distinte singolarità. Come in una esibizione tragica, il coro delle Madri è sempre presente, non devia il corso degli eventi ma li narra con partecipazione, cercando di spiegarli, non esente da giudizi morali ma non per questo rimanendo fisso in essi. ” Qui la rece di Doriana.
Quando DiCaprio scroccava sigarette di Enrico Sitta
Scrive burekeater:
“Il 2001, l’estate surreale del G8 e dello scudetto della Roma raccontati nell’epilogo del libro hanno segnato molte persone della nostra generazione e del nostro ambiente. Ricordo che assistetti ad entrambi come spettatrice passiva, dal mio posto di lavoro al bancone dei gelati e delle crepes di una popolare festa estiva romana di quel tempo, Invito alla lettura.” Qui la rece di burekeater.
La ragazza con la Leica di Helena Janeczek
Scrive Tatiana Larina:
“La storia è la biografia di Gerda Pohorylle, nota con lo pseudonimo di Gerda Taro, fotografa, attivista politica ebreo-tedesca fortemente impegnata contro i fascismi, nonché (rullo di tamburi) la donna che “si è inventata” Robert Capa. Non svelo la trama, sapete che non spoilero e a voi lascio la curiosità e la gioia di scoprire in che modo si è inventata Robert Capa. Dico solo che di Capa era la musa e l’amante, ma prima di tutto la compagna in senso politico e umano.” Qui la rece di Tatiana Larina.
Bagliori a San Pietroburgo di Jan Brokken
Scrive Agata (e la tempesta):”Ho finito da qualche giorno questo libro e non faccio che continuare a sfogliarlo, a rileggere ciò che ho sottolineato, a guardare le fotografie che lo illustrano. Un gesto d’amore infinito verso la Russia, questo libro di Jan Brokken. Su un’intervista rilasciata a La Stampa, Brokken racconta che da ragazzino era spesso malato e costretto a letto e sua madre, di origini russe, lo distraeva leggendogli Anna Karenina, Guerra e pace, Il dottor Zivago, e poi Cechov, Puskin. Un binomio di amore indissolubile quello verso la letteratura e l’arte russa e il ricordo della madre. ” Qui la rece di Agata.
Una vita come tante l’avevo perso.. devo recuperare! In compenso ho letto nel frattempo bagliori a San Pietroburgo.. e niente, Agata non mi delude mai! Grazie😃
"Mi piace"Piace a 1 persona