Memoria di ragazza

imgres«Esplorare il baratro tra la sconcertante realtà di ciò che accade nel momento in cui accade e la strana irrealtà che, anni dopo, ammanta ciò che è accaduto.»

Annie Ernaux, classe 1940, racconta in queste pagine la sua estate del 1958 e prosegue fino al 1963. Più che raccontare, «decostruisce» la ragazza che è stata. E’ un lavoro di precisione, di distanza, di osservazione. Raccontare di sé usando la terza persona permette all’autrice di allontanare lo sguardo, di mettere a fuoco una Annie «che non è me, ma non è una finzione. Non esiste nessun’altra persona al mondo di cui abbia una conoscenza tanto estesa, inesauribile […] La ragazza della foto è un’estranea che mi ha lasciato la sua memoria in eredità» .

Figlia unica, nata dopo la morte della sorella di cui racconta ne L’altra figlia, Annie è una ragazza iperprotetta e controllata dalla madre. Frequenta una scuola cattolica e non si è mai allontanata da casa. Per uscire deve essere accompagnata da una cugina più grande o da una compagna di classe. Non ha mai partecipato a feste, ha ballato per la prima volta pochi mesi prima sotto gli occhi vigili della madre. Nell’estate del 1958 va a fare l’assistente in una colonia estiva.

L’elenco delle sue ignoranze sociali sarebbe interminabile. Non sa telefonare, non ha mai fatto né la doccia né il bagno. Non ha mai frequentato nessun altro ambiente al di fuori del suo, popolare, di origine contadina, cattolico. A ripensarci adesso mi sembra goffa e impacciata, perfino sboccata, piena di insicurezze di lingua e di modi. La sua vita più intensa è quella che vive nei libri, di cui è ingorda da quando ha imparato a leggere. E’ grazie a loro e alle riviste femminili che conosce il mondo.

Un romanzo confessione, che cerca di delineare i tratti di questa ragazza che pur di essere accettata dai suoi simili – che paiono sentire subito la diversità, l’ingenuità – vivrà delle esperienze che ancora fatica a raccontare, subirà l’onta di essere schernita dal “branco”, si lascerà alle spalle un’immagine di “ragazza facile”.

Ricostruisce con precisione chirurgica i momenti vissuti, in un altalenarsi di ricordi, descrizione, analisi psicologica, come se stesse guardando una  «sorta di quadro che ogni mattina mi si ripresenta davanti quando mi accingo a scrivere», aiutata anche dalle lettere che scriveva ad un’amica e dal suo diario.

Ciò che ritrovo nell’immergermi in quell’estate è un desiderio immenso, non formulabile, al cui confronto risultano insignificanti la buona disposizione delle ragazze che con consapevolezza fanno tutto, fellatio eccetera, i rituali codificati delle pratiche sadomaso, la sessualità senza complessi di tutti coloro che ignorano la disperazione della pelle.

Disperazione della pelle, bisogno di sentirsi desiderata, amata sarà ciò che la porterà a svalutarsi davanti a tutti. Scambierà la sua prima esperienza sessuale per amore, caricando il ricordo di ciò che è stato di un simbolismo possibile per la sua inesperienza, per il romanticismo dettato – forse – dal trarre ciò che dell’amore sa solo da ciò che ha letto.

Un racconto doloroso, per l’autrice, che  prosegue descrivendo quello a cui si sottoporrà Annie per diventare ciò che pensa possa piacere agli altri. Racconterà il limite a cui sarà capace di spingersi per aderire ad un modello che le sembra sia quello necessario per farsi amare. Non solo un’autobiografia, ma anche indagine introspettiva nei meandri dell’adolescenza tutt’ora attuale.

È rileggere un pezzo di noi, una vita fa. Sapendoci perdonare.

A che scopo scrivere, d’altronde, se non per disseppellire cose, magari anche una soltanto, irriducibile a ogni sorta di spiegazione – psicologica, sociologica o quant’altro -, una cosa che sia il risultato del racconto stesso e non di un’idea precostituita o di una dimostrazione, una cosa che provenga dal dispiegamento delle increspature della narrazione, che possa aiutare a comprendere – a sopportare – ciò che accade e ciò che facciamo.

Aggiornamento: Qui il link per sentire la puntata del 12 maggio 2017 di QuiComincia di RadioTre sul libro della Ernaux; sotto il video dell’intervista ad Annie Ernaux al Salone del libro di Torino.

Titolo: Memoria di ragazza (Mémoire de fille)
Autrice: Annie Ernaux
Editore: L’Orma editore, 2017
Traduttore: Lorenzo Flabbi
Pag.: 256
Prezzo: € 18,00 cartaceo

3 risposte a "Memoria di ragazza"

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  1. Un lavoro su proprio passato che troverei davvero difficile da compiere su di me. Sarebbe faticoso e pure troppo doloroso scavare nei miei 18-20 anni per comprendere scelte, atteggiamenti, prese di posizione.

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