Il piccolo regno

downloadHo comprato “Il Piccolo Regno” di Wu Ming appena uscito, regalo del coniglio pasquale per il giovane virgulto, ma manco a dirsi l’ho letto io. Divorato.

Ad essere franca mi aspettavo qualcosa di più semplice, didascalico, più vicino a Cantalamappa, per bambini… ecco.  Invece questo libro, a mio avviso per bambini non lo è. Si tratta di un libro molto complesso, certo costruito in maniera impeccabile. Impeccabile perché in questo breve romanzo si intrecciano generi e tematiche con un risultato notevole.

Esterno, anni ’30 estate, quattro ragazzini, quattro cugini che scorazzano per la campagna in vacanza , un tesoro ritrovato, un mistero da svelare. Ci sono tutti gli elementi per la perfetta storia estiva per bambini. Il racconto invece svela qualcosa di molto più profondo: l’amore, la morte, la crudeltà umana, la fantasia, l’avventura, il coraggio, la paura.

Se il lettore è trascinato con la suspense nella vicenda, resta incollato alle pagine perché scorge le ragioni profonde dell’agire umano.

All’inizio della narrazione tutto è definito, per poi andare in pezzi senza che l’illusione della bellezza possa ritornare in qualche modo. All’inzio tutto  è precisamente delineato: C’è la Gente Bassa (bambini) e c’è la Gente Alta (adulti), il piccolo regno (la propria casa) e tutto ciò che c’è fuori e va esplorato, i buoni e i cattivi, in quella divisione tra bene e male che caratterizza l’infanzia e l’ingenuità. Alla fine del libro non abbiamo più certezze. La gente Bassa, i bambini perdono la loro ingenuità, si aprono al dolore e alla perdita entrano in contatto con il mondo dei grandi. Questo libro racconta di come si squarcia il velo di Maja, cosa accade nel momento in cui cresciamo, ovvero non quando cominciamo a comportarci da adulti ma quando “vediamo” come si comportano di adulti. Questo è un libro sulla fine dell’infanzia.

Wu Ming 4 è riuscito nella complessa operazione di dare molta sostanza ad un libro breve e scritto in maniera apparentemente semplice. E’ un libro commovente. La chiusura in cui la voce narrante, di quel ragazzino ormai diventato uomo che racconta cosa è stato dei suoi cugini, ci riporta alla realtà della storia in cui tutti viviamo e cui nessuno può sfuggire

Si trova nel libro una vena spirituale, i personaggi entrano in contatto con chi sulla terra non c’è più. Rischio di fare spoiler, lo so, ma parti di questo libro rievocano il profondo struggimento di Stella del Mattino,  di quando uno scrittore a caso cercherà di esorcizzare la guerra attraverso un romanzo grandioso che restituisce grandezza agli amici non sopravvissuti.

Dal punto di vista narrativo, il racconto ha tanti riferimenti e spunti nella letteratura classica. Inutile negare la forte ispirazione venuta Da Il signore degli Anelli di quel Tolkien cui Wu Ming 4 è tanto legato. E’ chiaro il riferimento al passaggio dei Tumulilande, ma Wu Ming 4 non scimmiotta anzi trasporta nell’epoca contemporanea la magia e ci ricorda che sognare è necessario a tutti e che da adulti dovremmo sempre ricordare cosa eravamo quando eravamo bambini, solo così capiremo il senso delle nostre scelte, anche quelle che ci sembrano immotivate.

Consigliato: figuratevi se io non consiglio un libro del collettivo, che tanto si conferma all’altezza delle aspettative. Consigliato a tutti quelli che credono nel potere delle favole ad ogni età e soprattutto a chi crede che nella vita di tutti ci sia un momento, un evento che segna il corso della vita stessa e che limita le nostre possibilità uccidendo l’illusione di essere speciali e che tutto sia possibile. Noi di PdR abbiamo un‘intera sezione dedicata ai Wu Ming, e ci trovate parecchie recensioni tra cui l’ultimo del collettivo L’Invisibile Ovinque 

Sconsigliato: ai bambini. Questo a mio avviso non è libro per piccoli, ma per grandi che ricordano cos’è il proprio Piccolo Regno

neanche a dirlo questo libro partecipa alla #readingchallenge2016 di ParladellaRussia, nella categoria #libronew2016

READING CHALLENGE 2016

Autore: Wu Ming 4
Lunghezza stampa: 231 pagine
Editore: Bompiani (17 marzo 2016),  Collana AsSaggi di narrativa
Lingua: Italiano
ISBN-10: 884528 1124
Prezzo di copertina: 13, 00 euro

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11 risposte a "Il piccolo regno"

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  1. Commento con SPOILER
    Bravissimo WM4, secondo me del power Trio rimasto (1,2,4) quello con la prosa più pulita, lineare, lirica: in una parola, incantevole. E questo piccolo libro (piccolo sì, perchè le 231 pagine in cui Bompiani ha stampato il libro sono scritte con caratteri da ipovedenti e margini da un pollice) è in realtà un libro enorme, che si legge in un fiato; il ritmo si fa via via più incalzante, impossibile staccarsi dalle pagine. L’ispirazione, come notava giustamente Tatiana, va da Tolkien a Byatt, da Grahame a Beatrice Masini (sto leggendo il suo Bambini nel bosco, consigliato proprio da WM4 a Radio3, un’altra storia fantastica che anch’io vi suggerisco caldamente). I riferimenti all’interno del testo sono pure una miriade: su Giap, il blog dei WM, già alcuni hanno ben inquadrato il signor Williamson con quell’Henry Williamson che aderì alle idee naziste ( il biondo dei suoi seviziati figli fa molto Hitlerjugend), oppure Ned con T. H. Lawrence, quel Lorenz d’Arabia che Tatiana richiamava con Stella del mattino. Il Fabianesimo. C’è poi Billy con la sua spilla (CPGB “quattro lettere tutte consonanti”) che scapperà dall’isola dopo gli scontri degli scioperanti con la polizia britannica, e che troverà la morte in Spagna combattendo con le Brigate Internazionali contro Franco; sono saltato sulla sedia quando Billy e Julius, sradicando il campione di Gibilterra, hanno esclamato “Viva le Rose”: sono corso a riascoltarmi “Bread and Roses”, uno degli inni degli scioperanti del ’12. E i Kirk? Ma quanti anni avranno secondo voi?
    Insomma, come al solito, che sia solista o collettivo, un libro targato WM cela una miriade di botole che è fantastico cercare di aprire e vedere dove portano.
    Per il resto ha detto tutto splendidamente Tatiana, i personaggi sono delineati magnificamente, la storia regge e si legge benissimo; e poi, quella maledetta empatia che noi lettori proviamo per ogni personaggio che ci viene raccontato, e sì, alla fine la lacrima c’è scappata.
    Leggetelo tutti, merita davvero tanto.

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    1. Grazie! Il tuo commento, così colto completa la mia recensione. Trovo questo libro magnifico, davvero, ho omesso sui contenuti per non spoilerare, ma tu in effetti hai reso meglio la complessità tematica di questo meraviglioso libro.
      E sulla lacrimuccia… ecco più di una.
      Concordi con me che non si tratta di un libro per bambini? Questa storia è un tranello di WM4… secondo me!

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      1. Concordo pienamente con te che non sia un libro per bambini; o meglio che il piano di lettura per noi gente alta è talmente ricco e profondo che ci “racconta un sacco di cose in più”. Non è Cantalamappa, insomma, che nonostante il cercare di raccontare anche cose difficili, vedi i biechi neri, è molto più orientato alla gente bassa. Eh sì, forse ci ha attirato in un tranello WM4, ma sono pronto a caderci nuovamente quando vorrà raccontarci un’altra storia altrettanto bella.

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