La ballata di Adam Henry

Unknown

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Erano anni che non leggevo il mio amato McEwan e ho ritrovato, seppure in una trama inaspettata, la stessa bravura nell’analizzare e scandagliare i pensieri e i sentimenti umani e la stessa scrittura così pulita e lineare.

Fiona, giudice dell’Alta Corte britannica Sezione Famiglia, si ritrova dopo trentacinque anni di matrimonio (“Non si parlava ancora di piena sfioritura, ma degli albori di quella promessa già visibili in trasparenza” ), di fronte alla richiesta, da parte del marito Jack, di avere “Una bella storia passionale”, un “ultimo giro”.

La reazione apparentemente distaccata, cerca di ricoprire l’umiliazione che prova e il senso di incredulità.

La testa di Fiona si immerge, dunque, nel ricordo di complicate situazioni giudiziarie, interrogativi bioetici e scientifici che si sovrappongono a quesiti morali, ossature di sentenze che devono essere pronunciate. L’ ultimo caso di cui si deve occupare è relativo all’obbligo o meno di trasfusione, rifiutato in modo categorico da un ragazzo quasi maggiorenne in virtù del proprio credo religioso.

Mc Ewan pone, ci pone, interrogativi riguardanti la malattia, le passioni e le scelte che non sempre sono definitive e non sempre sono ineluttabili.

Fiona è la protagonista assoluta.
Il libro oscilla tra vita professionale e vita famigliare, in un continuo rimando e interrogazione, mantenendo, inoltre, un certo grado di tensione emotiva.

La maestria di Mc Ewan è riconfermata così come la passione che ho per la sua scrittura.

ps. quale pensiero contorto ha condotto la casa editrice Einaudi allo stravolgimento del titolo originario “The Children Act”?

2014
Supercoralli
pp. 208 
€ 20,00
ISBN 9788806223830
Traduzione di Susanna Basso

13 risposte a "La ballata di Adam Henry"

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  1. La ballata di Adam Henry.
    Concordo con l’autrice dell’articolo anche se mi sembra più innamorata di McEwan 😉 che del libro,che ho trovato meraviglioso.

    Pensate quante volte, ad esempio un medico, si trovi di fronte al dilemma del libro.

    Non ci sono incertezze,tentennamenti,o dubbi.
    Non ci sono può,potrebbe,…..ma solo “deve”.

    Curarsi è l’ultimo baluardo di una società, che non si interessa più, del pensiero dell’uomo,ma solo del suo corpo, un corpo senza volontà.

    adour

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  2. scommetto che il “coupe de foudre” è stato espiazione. 😉
    Che Enza ha letto…. ha letto sicuramente…deve averlo letto 😦

    Un sorriso a tutti gli amici di questo bellissimo Blog
    😀

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  3. Non c’è perdono per chi non ha letto “Espiazione” 😉 😀

    PS: non ci sono più i bolscevichi di una volta:( quelli che mangiavano i bambini comprese le scarpe da ginnastica 😉 😀

    Piace a 1 persona

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