Il lamento del prepuzio: il dramma col sorriso

coverQuesto libro decisamente autobiografico parla del rapporto del protagonista, Shalom Auslander, con Dio. Sebbene questa introduzione possa far pensare ad un libro sulla religione, sui rapporti personali con Nostro Signore e tutte quelle cose noiose che mi fanno sbadigliare mentre sto scrivendo, già dalla prima pagina mi rendo conto di essere decisamente fuori strada.

Sì, perchè Shalom ha una sua personalissima teoria riguardo il suo rapporto con Dio. Infatti, Egli ce l’ha con lui. Sì, proprio con lui, con Shalom. Ed è convinto che Dio stia facendo di tutto per sconfiggerlo, umiliarlo, farlo soffrire uccidendo tutte le persone a lui care. Ed il bello è che lo fa con una leggerezza ed un senso dell’umorismo contagiose, esplosive.
La prima pagina ti strappa un sorriso, la seconda ti fa ridere, e dalla terza in poi la lettura scorre tra risate e momenti seri di riflessione.
Shalom ci prende per mano e ci porta attraverso la sua vita, i suoi ricordi ed esperienze. Dall’infanzia, con un padre attaccato al suo lavoro ed alla bottiglia in egual misura, all’adolescenza con la scoperta del sesso e delle droghe, per poi portarsi a Gerusalemme e così via verso la conclusione di questo romanzo che non si riesce a smettere di leggere.

Auslander non annoia mai, è leggero, moderno, spiritoso e con un’arguzia – anche verbale – che spiazza. Ci parla di argomenti anche importanti ma senza mai farli diventare pesanti, riesce a descrivere situazioni drammatiche ma strappando sempre un sorriso. In una parola: consigliatissimo.

Ed ora, merenda ed un sonnellino agitato.

Titolo: Il lamento del prepuzio
Autore: Shalom Auslander
Editore: Guanda
Pag.:272
Prezzo: €15,50

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9 risposte a "Il lamento del prepuzio: il dramma col sorriso"

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  1. Confermo: io lo leggevo in metro e sghignazzavo come una pazza. Di Auslander ho letto anche “A Dio spiacendo” e “Prove per un incendio”. I temi sono gli stessi ma per me il Lamento resta insuperato. In “Prove per un incendio” il protagonista scopre che nella soffitta di casa sua si è rifugiata Anna Frank, scampata all’olocausto. I tentativi di sbarazzarsi dell’ingombrante presenza della “vecchia”, lì accampata da decenni, sono destinati a continui insuccessi.

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  2. Confermo anch’io,mi ha fatto sorridere.Mai leggere in treno Wodehouse,Flan o’Brien , Achille Campanile o anche Auslander se vi fa l’effetto esilerante;le risate improvvise attireranno su di voi gli sguardi di tutto lo scompartimento,allora cercherete di guardare fuori dal finestrino ma il debole riflesso del vostro viso deformato per lo sforzo di trattenervi non farà che peggiorare le cose.

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