Azazel

Ziedan_AZAZELHo già recensito Ziedan nel blog per il libro “Sette Luoghi” la mia prima lettura dell’autore con impressione molto positiva.

Azazel è, però, un romanzo molto più complesso e rientra nella categoria del romanzo storico. Ambientato nel Medio-Oriente (mi si perdoni l’anacronismo della definizione) del V sec. d.c., affronta temi ancestrali legati alla nascita del Cristianesimo e alla istituzionalizzazione del Cattolicesimo.Cominciavano a delinearsi in quel periodo le dicotomie oriente-occidente su questioni di natura teologica, nascondendo una spietata lotta per il potere e il controllo dell’ecumene cristiana.

Il monaco Ipa, protagonista del romanzo, proviene dalla regione oggi compresa nel Sudan e vive sulla propria pelle le intolleranze religiose e la crudeltà travestita da fede. Provato dagli eventi personali e storici, decide di ricostruire la propria vicenda scrivendo le sue memorie accompagnato da un visitatore di eccezione “Azazel”, il demonio. Ipa riconosce nella sua vita l’impossibilità alla castità fisica e spirituale e l’inevitabile intromissione del male che altro non è che l’esperienza; Ipa sente la costante presenza del diavolo nella tentazione del peccato. Innegabili le reminiscenze faustiane, Azazel è ironico, ma rispettoso come il “maligno” del Faustus di Thomas Mann.

Ipa viaggia fino ad Alessandria, la metropoli dove Ipazia cerca una soluzione agli integralismi religiosi attraverso la ragione e la scienza; raggiunge Gerusalemme dove incontra Nestorio, sostenitore della dualità della natura di Cristo; si ritira in un monastero siriano; partecipa a concili con imperatori e vescovi, viene travolto dagli eventi del mondo e dal mondo fugge.

E’ una figura davvero molto bella, cui a mio parere manca un po’ di cuore, sembra molto cerebrale, costruito per il pretesto del racconto: com’era il mondo nel V sec. d.c. e come lo vede l’autore.

Molto belle le figure femminili che dominano il racconto e ne costituiscono lo snodo narrativo: Ottavia, Ipazia, Marta.

Ziedan con questo libro ha vinto l’Arabic Booker Prize e devo dire che lo ha meritato. “Azazel” propone diversi livelli di lettura e tutti molto bene condotti: la storia del monaco Ipa, il livello storico con il racconto delle lotte intestine alla chiesa del V sec, il livello morale con l’analisi della lotta bene-male nell’animo umano, la continua contrapposizione di luci e ombre, giusto e sbagliato; infine il livello filosofico concettuale che, per il tema trattato, sfocia del teologico.

Pur essendo musulmano, Ziedan dimostra una conoscenza incredibile del cristianesimo e delle sue contraddizioni e come per tutti gli autori di romanzi storici, il passato rappresenta la metafora del presente. Centrale il tema della libertà dell’uomo: libertà di pensiero e azione. Cosa è la fede? cosa la religione? fin dove arriva il libero arbitrio e dove il disegno divino domina il raziocinio?

Centrale soprattutto il tema dell’intolleranza e dell’integralismo religioso di qualunque natura e derivazione: Ipa rifiuta la violenza praticata nel nome di Dio e rifiuta la religione imposta dall’alto. L’autorità è nemica della fede dell’anima.

Il linguaggio è complesso, la prosa molto elegante, e buona è, a mio parere, la traduzione che non appiattisce il testo.

Ziedan come tutti gli arabi e molti orientali ha il dono della narrazione: la storia ha ancora un suo significato, tanto da non essere secondaria alla “Storia”. Riconosco a tratti una lentezza narrativa del testo che ne adombra il risultato complessivo, ma a Ziedan si perdona tutto per gli spunti di riflessione di afflato universale di cui anche Azazel è ricco. Ecco un esempio sul “viaggio”.

Consigliato: è un libro per appassionati del genere storico, con una spiccata vocazione al romanzo complesso (per intenderci Ziedan ricorda Eco, alcuni romanzi di Rushdie e la Yourcenar di Opera al nero), tratta temi complessi e aiuta superare i pregiudizi. Guardare agli esordi del cristianesimo getta una luce diversa sugli attuali “integralismi”. Inoltre, Ziedan è uno dei maggiori esponenti della letteratura araba contemporanea e della cultura egiziana (conservatore della Biblioteca di Alessandria) e a mio parere uomini così andrebbero conosciuti a fondo.

Sconsigliato: se amate le letture veloci. Il ritmo è basso, la narrazione un tantino fredda, le dispute teologiche occupano un posto rilevante. Il genere del romanzo storico offre letture più avvincenti.

Autore: Youssef Ziedan
Editore: BEAT (2011)
Lingua originale: Arabo – traduzione in italiano di Lorenzo Declich e Daniele Mascitelli
ISBN-10: 8865590556
Lunghezza: 364 pagine

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