Le vergini suicide

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Magistrale

Il suicidio delle sorelle Lisbon, dai 13 ai 17 anni, annunciato nel titolo, diventa col passare delle pagine quasi una necessità ontologica.

L’inizio del libro mi ha angosciato: le ragazze volevano vivere, e tu lettore volevi che vivessero.

Poi le ragazze cominciano a voler morire, e tu, grazie alla maestria di Eugenides, lo vuoi con loro, aspetti la conclusione come l’unica cosa logica, l’unica fine possibile.

Il libro accusa, il perbenismo, il puritanesimo, l’ipocrisia, la piccolezza, la meschinità la pochezza. Ma lo fa in modo così sussurrato, con tanta classe, che si potrebbe quasi non accorgersene.

“Era una combinazione diversi fattori”, affermava il dottor H. nel suo ultimo resoconto [..]. “Per la maggior parte della gente il suicidio e’ come la roulette russa. C’e’ una sola pallottola nel tamburo. Invece la pistola delle sorelle Lisbon era carica. Una pallottola per l’oppressione dell’ambiente familiare. Una per la predisposizione genetica. Una per l’inquietudine legata al contesto storico. Una per l’impeto del momento. Dare un nome alle altre due pallottole e’ impossibile, ma cio’ non significa che non ci fossero”. 

Titolo: Le vergini suicide
Autore: Jeffrey Eugenides
Editore: Mondadori 2008
Pagine: 224
ISBN: 9788804583615

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2 risposte a "Le vergini suicide"

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